Atalanta-Palermo: un tuffo nel passato per Gasperini

Ci sono partite che hanno un gusto diverso dalle altre. Atalanta-Palermo, dal punto di vista emotivo, non sarà una gara qualsiasi per Gian Piero Gasperini. Il match dello stadio “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo avrà un sapore speciale per il tecnico degli orobici che a Palermo ha vissuto in due “epoche” differenti indossando sia i panni del giocatore sia quelli dell’allenatore. L’esperienza rosanero da protagonista nel rettangolo di gioco (Gasperini, centrocampista con attitudini offensive, faceva parte dell’organico della squadra che nel 1979 perse la finale di Coppa Italia a Napoli contro la Juventus) durò dal 1978 al 1983 e fu caratterizzata da 128 presenze e 11 gol. Molto più recente la sua avventura palermitana in qualità di tecnico. Un’esperienza con più ombre che luci e accompagnata dal segno “meno” anche nella sfera privata (a distanza di pochi giorni morirono i suoi genitori).

L’attuale allenatore della formazione lombarda guidò i rosanero in due circostanze diverse nella stagione 2012/13 culminata con la retrocessione in serie B. Ironia della sorte, il confronto con l’Atalanta coincide con i due estremi del suo primo segmento sulla panchina del Palermo: il tecnico piemontese esordì alla quarta giornata di campionato proprio in occasione della gara esterna contro gli orobici (che si imposero con il punteggio di 1-0 grazie ad un gol nel finale dell’ex di turno Raimondi) e chiuse il ciclo iniziale a tinte rosanero con la sfida del girone di ritorno vinta dai nerazzurri al “Barbera” per 2-1. Un match nel quale Gasperini (esonerato e poi richiamato dopo la breve parentesi targata Malesani) andò in confusione complici le interferenze esterne del presidente Zamparini e dell’amministratore delegato Lo Monaco.


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