Auteri: "Io sulla panchina del Palermo? Sarebbe un'occasione per entrambi"

“Chi ama qualcosa, non deve spiegarla, ma viverla”. Questo il pragmatismo dell’ex rosanero Gaetano Auteri, che commenta l’ipotesi di un suo arrivo sulla panchina del Palermo ma intervistato da Salvatore Geraci per il Corriere dello Sport ammette: “Sarebbe un onore, però non ho sentito nessuno. Dovessero scegliere Auteri, le dico con un pizzico di presunzione a cui non sono abituato che sarebbe una fortuna e un’occasione per entrambi. Identikit di allenatore vincente? Quello che valorizza il gruppo, che ha un modo di intendere il calcio né teorico né frutto di fantasia. A Palermo, come a Bari, bisogna solo vincere. E bene”.

A 59 anni Auteri si dice pronto ad una nuova esperienza dopo l’avventura di Catanzaro, con cui (terminata questa stagione) ha ormai staccato il cordone ombelicale: “Voglio vagliare con attenzione alcune richieste, cerco una società che con chiarezza mi parli di programmi e di risultati da ottenere. Mi manca solo un traguardo: dalla B alla A. Che non è un sogno, ma il prossimo obiettivo, la mia ambizione professionale. Perinetti e Zeman a Catanzaro? Chiacchiere se ne sentono tante in estate…”.

Auteri dice che la “formula vincente” non esiste ma avverte: “Puoi metterti sulla buona strada con una società solida, una guida tecnica sicura e tanti quattrini. Altrimenti sei destinato a fallire. Ecco perché il Bari non è una sorpresa ma la conferma di avere operato nel migliore dei modi. Anche se ha segnato all’ultimo minuto è il più forte, il grande favorito e non da oggi. Non ho mai dubitato. La storia recente, con Lecce e Benevento, dice che andare in A è quasi naturale se il progetto nasce nel migliore dei modi. Il Palermo può farcela. Ha costruito la stagione con elementi di categoria superiore che ora si ritrova. Un esempio di programmazione completa”.