Carli a SN: “Il mio nome abbinato al Palermo fa solo piacere”

Quando ad agosto venne stilato il calendario della Serie A, in tanti avevano cerchiato in rosso l’ultima giornata di campionato per una partita: Palermo-Empoli. Entrambe le società sapevano che l’atto finale al Barbera poteva essere decisivo per la corsa salvezza, e così si sta rivelando anche se solo in parte. Il Palermo è retrocesso, l’Empoli non vuole scendere a braccetto coi rosa nello stesso campionato che li vide vincitori tre anni.

Pensavamo che la squadra più difficile per noi per la salvezza fosse il Palermo, eravamo già consapevoli di venire all’ultima giornata al Barbera per giocarci la permanenza in Serie A – racconta il direttore generale dell’Empoli Marcello Carli a Stadionews24 – Per i rosa, però, sappiamo tutti com’è andata la stagione. Noi, invece, sappiamo qual è la nostra dimensione: è cambiato l’avversario, ma l’ultima partita si conferma determinante”.

Una partita decisiva, ma le polemiche non mancano in questi giorni ed il tema è il paracadute. Su questo argomento, Carli tiene a precisare alcuni passaggi: L’anno scorso lo stesso discorso si faceva per Palermo-Verona. Noi in Italia siamo bravi a fare le cose e poi a parlarci dietro. Questo discorso del paracadute è stato voluto dalle squadre medio-piccole: a tutte può capitare di retrocedere in B, avere un sostegno economico è determinante. Mi meraviglio che anche le piccole adesso si lamentino, ma il Palermo ha dimostrato il suo impegno sul campo vincendo contro il Genoa che era messo anche peggio di noi visto il calendario. Nessuno entra in campo per perdere, i discorsi sono fatti ad arte per mettere ancor più pepe alla partita“.

Noi abbiamo perso con Cagliari, Sassuolo e Atalanta, squadre che dicevano tutte tranquille – prosegue Carli – Il Crotone, invece, le ha vinte tutte: dovrei sospettare che le altre squadre con loro sono state più “leggere”, ma non fa parte del mio modo di pensare. Adesso affronteranno la Lazio, che pensiamo che andranno a Crotone a fare una gita?“.

Sempre sul tema paracadute, Carli prende come metro di paragone il Verona: “Il Verona ad esempio è tornato subito in A, i 15 milioni adesso verranno divise tra le squadre salve in Serie A. Sono discorsi che tutti sanno e che adesso fanno finta di non sapere. Mettere pepe sulla partita fa comodo. L’anno scorso non dimentico Palermo-Verona, l’ho anche vista ed il Verona non andò a fare una passeggiata“.

Testa quindi alla partita e ad un ritorno a Palermo che per Carli sarà piacevole come sempre: Sarà una partita durissima contro una squadra che ha fatto meno punti di quanto meritava. Venire in Sicilia è sempre piacevole, c’è grande accoglienza e sportività da parte della gente che vive lo sport in modo serio. Speriamo di non seguirlo ma di aspettarlo un altro anno in A, anche se sembra al limite delle nostre possibilità. Ogni anno dobbiamo metterci in discussione“.

Parole d’elogio da parte del direttore generale dell’Empoli nei confronti di Palermo e della Sicilia, ma glissa su un possibile futuro proprio a Palermo: “Se abbini il mio nome al Palermo mi fa solo piacere, ma il rapporto con il presidente Corsi e l’Empoli è forte. In Sicilia ci sono tre città (Palermo, Messina, Catania, ndr) che meritano grande calcio e vederli a certi livelli è uno spreco sportivo. La Sicilia è una regione bella, piena di storia. Se le società sono gestite in modo serio sono piazze straordinarie, se sono gestite con poca chiarezza il nome non basta“.

Il futuro dell’Empoli si chiama Palermo, e per la sfida del Barbera il tecnico azzurro Martusciello dovrà fare a meno di Skorupski (tornato in Polonia per motivi familiari), El Kaddouri e Buchel (squalificati). Tre assenze pesanti, ma per Carli non devono essere un alibi: “Ci mancheranno giocatori importanti, ma non mi sono mai pianto addosso. Abbiamo un gruppo di ragazzi che sanno di dover coronare un sogno, non sono ipocrita e dico che sarebbe stato meglio averli a disposizione. Sappiamo che il nostro destino dipende da noi, abbiamo la possibilità di scrivere la storia perché noi non ci siamo mai salvati per tre anni di fila in 100 anni di storia. Questo traguardo sta davanti a noi, se non lo raggiungeremo significa che non siamo stati bravi“.

Proprio di Palermo, Carli parla di Maurizio Zamparini ormai prossimo alla cessione del 100% del Palermo: “Zamparini è stato un presidente che ha lasciato la sua impronta nel mondo del calcio. Lui è uno di quelli che non è rimasto inosservato, anche con il suo modo di fare mai banale. A Palermo ha fatto annate straordinarie, poi nella vita ci sono sempre momenti buoni e meno buoni. Adesso lui ha un po’ mollato, ma ha fatto vivere belle emozioni. Bisogna sempre avere rispetto delle persone che hanno fatto vivere grandi emozioni“.

Chiosa finale del DG empolese su Paul Baccaglini con una piccola “stoccata”: “Non lo conosco, ma vedo un ragazzo giovane che si muove molto mediaticamente. Io faccio parte di un calcio diverso, poco parlato e con tanti fatti. A me non piace molto parlare, preferisco quelli che fanno i fatti anche se il calcio si sta muovendo verso la direzione opposta. Spero che metta idee e risorse economiche“.


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