Massimo Tarantino, il palermitano che ha fermato l’assalitore di Assago

“Non sono un eroe”. Massimo Tarantino – ex difensore, oggi dirigente calcistico – ha commentato così gli istanti in cui ha disarmato e fermato l’uomo che ad Assago ha ucciso un cassiere e ferito altre 4 persone, tra cui Pablo Marì del Monza (presente con la sua famiglia). Un altro uomo di sport, Tarantino, si è ritrovato catapultato nella vicenda all’improvviso chiamato a intervenire per fermare l’assalitore.

DA CATANIA A NAPOLI, POI INTER E BOLOGNA: CHI É MASSIMO TARANTINO, LA CARRIERA

Nato a Palermo il 20 maggio 1971, Tarantino è cresciuto come calciatore nella Cosmos Palermo prima di passare alle giovanili del Catania dove inizierà di fatto la sua carriera, con l’esordio in C1. Nel 1989 il cartellino passa al Napoli a cui rimarrà legato per 7 anni: nelle prime due stagioni due prestiti (Monza e Barletta), poi 5 stagioni in cui collezionerà 99 presenze. Un brutto infortunio compromette la sua chance all’Inter, che nel 1997 lo cede al Bologna (dove resterà fino al 2002). La sua carriera si chiuderà nel 2006 a Pavia, dopo le parentesi Como e Triestina.

Ma proprio a Pavia inizia la sua carriera da dirigente: nel 2007 diventa direttore sportivo, ma con il passare degli anni si specializza nel calcio giovanile. Torna a Bologna per 3 anni (maggio 2010-giugno 2013) come responsabile del settore giovanile, poi passa alla Roma dove cura al fianco di Bruno Conti fino al 2019 un progetto per i giallorossi in stile “cantera”. Da agosto 2021 è invece il direttore dell’area tecnica della Spal.

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