De Zerbi sui giorni a Kiev: “Temevo che finissero le scorte. Ceferin…”

Non sono stati giorni facili per Roberto De Zerbi, che solo da poche ore è riuscito a tornare in Italia, dopo essere stato bloccato in Ucraina – a Kiev. Il tecnico dello Shakhtar ha raccontato quelle giornate, che “erano di 24 ore, ma passavano molto lentamente”.

“La notte non dormivamo perché si sentiva di tutto – ha detto De Zerbi in collegamento con Radio 105 – io stavo in camera per avere la possibilità di capire cosa succedeva fuori dall’hotel e solo all’occorrenza andavo nel bunker. Non ho mai avuto paura di non tornare, ma che invece saltasse la linea internet, che staccassero la luce, che mancasse l’acqua calda, che finissero le scorte di acqua e di cibo”.

L’allenatore ex Palermo ha spiegato come lui e il suo staff siano riscuoti a tornare in Italia: “La nostra Ambasciata ci ha aiutato per quello che poteva, eravamo oltre 2000 italiani. Siamo tornati a casa grazie all’impegno del presidente Ceferin, che è stato di un’umanità e di una sensibilità incredibile, ha organizzato tutto nei minimi dettagli”.

Parole anche per le persone attaccate dai russi, gli ucraini: “Porto con me il loro attaccamento al territorio, l’orgoglio di queste persone. Per quello che ho visto io, possono continuare non si sa per quanto perché sono davvero tosti: il campione di pugilato si è messo a combattere, un mio magazziniere giovane, con una figlia piccola, ha preso il fucile pronto a combattere. È gente orgogliosa e generosa”, ha concluso De Zerbi.

 


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