Foschi: “Mi sento 10 anni più giovane, il Cesena è tutto per me”

Oggi il Palermo presenterà il nuovo direttore sportivo Rino Foschi. Un ritorno per il dirigente romagnolo, 8 anni dopo l’addio con il presidente Zamparini in un ciclo d’oro che regalò la Serie A e l’Europa ai rosanero. Rino Foschi domani compirà 70 anni, ma lui si sente ancora un giovane: “C’è un errore – dice Foschi a “La Voce di Romagna” – Si sono sbagliati in comune: io sono nato l’11 luglio del 1956, non del 46. Non facciamo confusione: io ho solo 60 anni! (ride, ndr)”. Tornerà a Palermo, ma con il cuore resterà a Cesena: con il club di patron Lugaresi è legato da un sentimento speciale, da tifoso vero, e continuerà a lavorare per i bianconeri in maniera informare. Foschi che apre l’album dei ricordi bianconeri: “Il Cesena è tutto per me e non solo perché il Cesena è la squadra della mia città. Io sono il primo tifoso del Cesena. Da sempre. Da tifoso ricordo con particolare affetto la promozione in B del 1968. C’ero anche io quel giorno a Rimini in cui la squadra di Meucci ha strappato il pass per la cadetteria con quella vittoria per 2-1. Il frammento più bello di tutti è però legato alla promozione in serie A raggiunta dalla band di Radice nel 1973. La prima volta non si scorda mai. E a ripensare a quella vittoria col Mantova raccolta nella vecchia Fiorita mi vengono ancora i brividi. Brividi veri. Ricordo ancora le facce festanti dei vari Brignani, Ammoniaci, Ceccarelli. Quel curvone in tubi Innocenti era strapieno. Ballava tutto. Altri tempi, altro calcio e altre norme di sicurezza“. Tante soddisfazioni da tifoso ma anche da dirigente: “Quella notte trascorsa a Latina in quel famoso 18 giugno 2014 ha un sapore speciale, specialissimo quella cavalcata verso la A è stata semplicemente strepitosa. Anche la promozione in B arpionata 10 anni prima a Lumezzane non si scorda più. A Cesena ho incontrato personaggi indimenticabili, una valanga, ma quello a cui sono più affezionato non può che essere Edmeo: persona straordinaria! Tra l’altro è stato proprio lui che mi ha fatto venire la voglia di fare il dirigente“.


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