Juve, Bernardeschi: “La numero 10? Devo meritarmela”

Senza paura. Federico Bernardeschi si è presentato ufficialmente alla stampa come nuovo giocatore della Juventus, mostrando per la prima volta anche il suo numero di maglia, che sarà il 33 e non il 10 come caldeggiato anche dai tifosi bianconeri.

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Una maglia che Bernardeschi voleva fortemente, ma l’appuntamento sembra essere solo rimandato: “É stata una scelta condivisa con la società. Il 10 mi piace, ma vedremo quest’anno se sarò in grado di meritarla sul campo. Perché la 33 allora? Sono molto credente: capirete che è un numero importante, di un certo peso… forze anche più pesante della 10 (ride, ndr.). Baggio? Baggio è Baggio, ce n’è soltanto uno. Fare paragoni è sempre sbagliato secondo me”.

E ora il giovane talento azzurro sbarca nella squadra più temuta: “La Juve rappresenta la storia. Della Juve mi hanno sempre impressionato  mentalità, grinta, tenacia, determinazione, ma soprattutto la carità di mantenerla viva nel tempo. Da avversario questa cosa si nota. Voglio aiutare a vincere il settimo scudetto. È un campionato tosto, tutte le squadre si sono rinforzate: credo che sarà divertente. In Champions, invece, l’obiettivo della Juve è comunque arrivare fra le prime 4. I 40 milioni? Le aspettative non mi fanno paura. Non è un discorso di presunzione, ma di umiltà consapevole”.

Sul ruolo in campo si mette a disposizione di Allegri: “Ho ricoperto tanti ruoli. La concorrenza fa bene, crea stimoli a tutti, serve per raggiungere traguardi. Sarà bello giocare con i miei compagni. Siamo forti e lo dimostreremo. Quando entri a far parte di una squadra così, ti diverti a giocare. Buffon è un esempio, non solo per me. La sua storia perla per lui. Quando hai un condottiero di questo spessore accanto hai più voglia di seguirlo”.

Bernardeschi ripercorre anche alcuni momenti della lunga trattativa che lo ha portato via dalla Fiorentina: “C’è sempre stato un interesse della Juventus, ma per un motivo o per un altro le cose non si erano mai concretizzate, il destino ha voluto così. La trattativa è stata lunga, bella ed emozionante. La Juve mi ha subito dimostrato fiducia, parliamo di uno dei top club al mondo.  Le prime sensazioni sono state molto positive. Anche al mio arrivo a Torino. Ringrazio tutti i tifosi”.

E alla Fiorentina augura il meglio, nonostante gli insulti di alcuni tifosi: “Augurare la morte o brutti mali è una cosa brutta, segno di una società malsana. Non sarò certo io ad alimentare questa parte, che fa più rumore ma deve essere isolata. Ringrazio e apprezzo tutti i tifosi che mi hanno fatto gli auguri. Come avete visto la Fiorentina l’ho ringraziata: dodici anni non sono pochi, la società mi ha cresciuto, mi ha fatto diventare uomo, mi ha difeso. È un ringraziamento di cuore che faccio alla società Fiorentina”.


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