Lippi: “Juve, che calo! La Nazionale mi fa sognare per il futuro”

Una Supercoppa Italiana conquistata dal Milan. Un successo, per certi versi, inaspettato: “Di solito la Juventus sa gestire le partite importanti e non fallisce, invece ho visto un calo inaspettato e improvviso – ecco l’analisi di Marcello Lippi a La Gazzetta dello Sport – . Ha sbagliato atteggiamento, capisco la rabbia di Allegri. Ma i bianconeri si riprenderanno – rassicura l’ex ct –. Il Milan mi piace, il gruppo di italiani dà un senso di appartenenza. Suso sembra un leader, mi piace anche Niang e mi piacerebbe vederlo in campo. Montella è stato decisivo, Ha dato sicurezza e coordinate tattiche. La ricostruzione è partita, se poi dovessero dargli qualche giocatore di altissimo livello…“.

Campionato nelle mani della Juventus, Lippi individua le antagoniste: “Roma e Napoli sono sullo stesso piano. Il Napoli e Sarri sono stati sfortunati. Hanno perso prima Higuain e poi Milik, ma il tecnico è stato bravo a proporre quei tre piccoli in avanti. Mertens mi ricorda Paolo Rossi per le giocate veloci in area, i triangoli stretti e lo sprint. Atalanta? Gioca da grande, le big d’Europa giocano in questo modo aggressivo e con tante verticalizzazioni. Si vede la mano di Gasperini, uno che ha avuto l’unica esperienza negativa con l’Inter ma diciamo che non è stato l’unico“.

La Nazionale Italiana cresce, a suon di giovani: “Mi sto entusiasmando per la generazione di questi giovani bravi, forti e che giocano titolari – ammette Lippi -. Sono totalmente d’accordo con la politica di Ventura: era il momento di abituare i ragazzi, di farli ambientare con gli stage, di spiegare cosa vuole tatticamente, insomma di trovarli preparati quando arriverà il momento, senza pagare l’emozione come in passato. Questo lavoro, e la qualità dei ragazzi, mi fa sognare per i prossimi 4-6anni“. E poi la sua Cina, Lippi è chiamato a risollevare le sorti di una Nazionale: “Mi rendo conto che è una missione difficile perché siamo lontani dal terzo posto. sto cercando di dare loro un’organizzazione tattica e psicologica: sentono molto la responsabilità di rappresentare un paese così grande. Al debutto non abbiamo vinto ma i dati sono stati entusiasmanti. La gente dice di non aver mai visto una Cina così aggressiva. Se non ce la faremo per il Mondiale, almeno dovremo giocarcela alla pari in Coppa d’Asia“.


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