Mancini: “Sogno la Nazionale, su Balotelli e Ranieri…”

Dopo l’esperienza con l’Inter chiusa prima che iniziasse il campionato, Roberto Mancini è pronto a tornare in pista come confermato dallo stesso tecnico al Corriere dello Sport: “Il campo mi manca molto. Non è facile star fermo, anche se per propria scelta, per uno che lavora tutti i giorni da sempre. I primi mesi sono belli, perché uno si riposa e ritrova il tempo. Dopo chiaramente il lavoro quotidiano manca. Però poi arriva. Vediamo quello che accadrà e cosa potrà arrivare di buono, per continuare a vincere. Romanticamente mi piacerebbe allenare la Nazionale. Per tanti motivi”.

Mancini sogna la Nazionale, ma intanto i ricordi più belli della sua carriera da tecnico sono legati all’Inghilterra: “L’Inghilterra è stata una bellissima esperienza: le partite sono divertenti, le squadre non pensano tanto a difendersi perché tatticamente non sono così evolute, la gente va per divertirsi e i giocatori giocano al massimo: i calciatori lì pensano che se perdono pazienza e se vincono è uguale”.

Proprio parlando della Premier League, Mancini ha espresso il suo pensiero sull’esonero di Ranieri al Leicester: “Penso che abbiano sbagliato. Perché Ranieri ha fatto una cosa che non avverrà più nei prossimi mille anni. E ra più giusto retrocedere con Ranieri per poi tornare di nuovo in Premier League. Perché in Inghilterra non è che facciano un dramma se retrocedono un anno. Poi non è detto che sarebbero retrocessi con Ranieri. Ma lui ha scritto una pagina, per quella squadra e quella comunità, che resterà per sempre nella loro storia. Avevano il dovere di trattarlo in un altro modo”.

Chiosa finale del tecnico di Jesi su Mario Balotelli: “Io Mario lo conosco bene. L’ho fatto debuttare in serie A giovanissimo, nell’Inter. L’ho portato con me al Manchester City. E’ un bravissimo ragazzo, un ragazzo dal cuore d’oro, aveva grandi qualità quando ha debuttato. Al Manchester ha fatto bene perché comunque ha fatto gol, abbiamo vinto quasi tutto anche con lui. Poi non so cosa sia successo, è stato un dispiacere. Rischia di buttare via una carriera che poteva essere formidabile”.


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