Condanna a Miccoli, le motivazioni della Cassazione

Sono state depositate in Corte di Cassazione le motivazioni che hanno portato alla conferma definitiva della condanna a tre anni e 6 mesi per Fabrizio Miccoli, accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso e ora in carcere a Rovigo per scontare la pena (ha recentemente presentato istanza per chiedere la scarcerazione e l’affidamento in prova ai servizi sociali).

Come riportato da Palermo Today (citando l’agenzia Adnkronos), i giudici della Suprema Corte hanno ritenuto di confermare la sentenza poiché in secondo grado (la sentenza oggetto di esame in Cassazione) sarebbe stato dato “puntualmente conto del costante controllo della vicenda da parte di Miccoli, che partecipò ad alcuni degli incontri predisposti da Lauricella con i debitori, veniva informato da Lauricella su ogni dettaglio quanto agli ulteriori incontri programmati con i debitori, agli ostacoli insorti, alle reazioni e alle scelte di far intervenire personaggi di primo piano della criminalità palermitana”. Una “pluralità” di elementi avrebbero dimostrato inoltre “la condivisione da parte di Fabrizio Miccoli degli atteggiamenti ‘culturali’ di numerosi soggetti appartenenti alla criminalità mafiosa”.

 

6 thoughts on “Condanna a Miccoli, le motivazioni della Cassazione

  1. Caro Miccoli, sei andato a sbattere contro un muro per te troppo alto, invalicabile . Spera che questi anno passino in fretta e poi dimentica il più velocemente possibile. Passerà.

  2. Condivisione atteggiamenti culturali? Allora in Italia dovremmo essere tutti in galera, o quasi va’ , voglio essere generoso.

  3. è una condanna esclusivamente politica e basta. Non credo che se non avesse parlato a sproposito e ingenuamente sarebbe mai stato imputato e condannato

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