Napoli, Mertens: “Juventus squadra vecchia. Scudetto? Stiamo calmi”

Progetto Napoli. Questa la parola d’ordine di Dries Mertens, che si gode l’affetto del club e dei tifosi nel ritiro di Dimaro e guarda alla prossima stagione con l’obiettivo di vincere ma con la consapevolezza che c’è un progetto da portare avanti assieme a Maurizio Sarri.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il belga non nasconde le ambizioni scudetto, ma invita alla calma: “Può darsi, certo, però bisogna darsi una calmata, non dobbiamo sentirci pressati. C’è solo da lavorare e lavorare per evitare che si ripetano certe partite che ci hanno penalizzato l’anno scorso. Il problema è che abbiamo fatto 84 punti, espresso il più bel gioco in assoluto e battuto diversi record, ma alla fine non abbiamo vinto niente”.

Con il Napoli il rapporto sembrava in bilico, poi il boom: ed il merito per Mertens è tutto di Sarri. “A volte la disgrazia di un compagno (Milik, ndr.) può aiutarti, può modificare le cose. A me ha cambiato il ruolo, Sarri ha avuto quest’intuizione. Il suo gioco serve a esaltare gli attaccanti e non solo quelli centrali. Basti vedere il rendimento di Insigne e Callejon. Se mi chiedesse di tornare al ruolo originario, non mi farebbe piacere ma lo farei, perché se credi in un allenatore devi accettarne le decisioni”.

Per il belga a Napoli c’è un progetto importante: “Io penso che questa squadra sia forte e abbia un grande futuro. Con questo allenatore nessuno di noi è voluto andare via. Noi dobbiamo percorrere una strada diversa non avendo i campioni. Se dovessimo vincere, il successo sarebbe della squadra, perché non abbiamo la forza di avere un fuoriclasse. La Juventus è una squadra più vecchia della nostra, che è giovane e ha entusiasmo”.

E l’affetto della città ripaga ampiamente: “Mi piace Napoli, mi piace stare a contatto con le persone; qualche volta è difficile, perché magari vorresti stare in intimità, con la famiglia e invece intorno al tuo tavolo e per strada, c’è sempre qualcuno pronto a chiedere una foto o un autografo”.


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