Pagana si toglie qualche sassolino: “La salvezza dell’Enna? Il lavoro l’ho cominciato io…”
Peppe Pagana (Facebook) Stadionews
Il campionato di Serie D girone I si è concluso ed è tempo di bilanci. Ne abbiamo parlato con Peppe Pagana, che per gran parte della stagione ha guidato l’Enna.
Che stagione di Serie D è stata?
“Un campionato tosto e avvincente, forse il più equilibrato da oltre 15 anni a questa parte. Purtroppo strada facendo c’è stato l’abbandono di una piazza come quella di Agrigento e non mi aspettavo la retrocessione del Licata, per blasone e ambizione di club e ambiente. Spero vivamente per il presidente Massimino e per i tifosi gialloblù che tornino al più presto in D”.
Cosa ha portato il cambio della regola degli Under?
“Passare dall’obbligo di schierare quattro Under a tre, ha livellato ancora di più il campionato. Come accennavo prima infatti ha regnato l’equilibrio, sia per la testa che per la coda della classifica. Potessi decidere io, abolirei totalmente la regola, piuttosto metterei dei seri incentivi per le società che fanno giocare i giovani, ma lasciando la libertà ai club di scegliere”.
Pensa di avere un po’ di merito per la salvezza dell’Enna?
“Sono felice ovviamente che l’Enna abbia mantenuto la categoria, penso che i meriti vanno suddivisi tra tutte le componenti che hanno lavorato sin dal primo giorno. Non mi piace prendermi meriti, così come invece ha fatto qualcun altro, le parole se le porta via il vento e i fatti dicono che quando siamo andati via eravamo fuori dalla zona playout. Chi è arrivato ha mantenuto quello che c’era già, non ha dovuto risalire la china, mi è dispiaciuto sentire da più parti che la situazione era disastrosa. Il gruppo ha sempre lavorato duramente, anche quando nessuno ci avrebbe scommesso, e merita ogni complimento per l’obiettivo raggiunto”.
Si percepisce un po’ d’amarezza…
“A me non piace prendermi meriti, che qualcuno se li prenda ci sta anche, ma non è bello che facendolo si screditino gli altri. Se il gruppo era solido, la squadra correva e aveva spirito di sacrificio, basta poco per capire che tutto ciò era stato costruito da me e dal mio staff… Penso sia solo stato completato quello che noi avevamo iniziato, è esagerato parlare di miracoli”.
Cosa c’è nel suo futuro?
“In questo periodo ci sono tanti contatti e confronti, ma il periodo delle decisioni arriverà dopo la metà di giugno. Serie D o Eccellenza? Per chi fa questo lavoro non conta la categoria, ma la serietà delle persone con cui vai a lavorare per avere la garanzia di potere svolgere il tuo lavoro in un certo modo”.
