Da Palermo a Cardiff, Dybala piange ma il tempo è dalla sua

Da Palermo a Cardiff, per Paulo Dybala il passo non è stato poi così lungo. In appena due anni con la maglia della Juventus, “u picciriddu” si è trovato a giocare la prima finale di Champions League della sua carriera. Una partita che forse ha ucciso psicologicamente Dybala, finora autore di una stagione in crescendo con una seconda parte brillante e da protagonista. Tanta, tantissima pressione sulle sue spalle dovuta anche a paragoni ingombranti con Leo Messi dopo la vittoria sul Barcellona nei quarti di finale.

Un chiaro segnale che Dybala non può più affrontare le partite con la spensieratezza degli anni a Palermo, il bambino sta crescendo e deve prendersi delle responsabilità. È innegabile che ieri non si è visto affatto il vero Dybala: spento, mai propositivo ed in ombra contro un Real Madrid devastante e dilagante nella seconda frazione.

Questo, però, è soltanto il lato negativo della medaglia. Bisogna guardare anche il rovescio, ed è quello che sorride a Dybala che a 23 anni ha già avuto la possibilità di confrontarsi con palcoscenici del genere così importanti. L’età è dalla sua parte, ha fallito la prima finale di Champions League ma avrà certamente modo e tempo per rifarsi; la sua prestazione assume contorni diversi rispetto a quella di altri compagni di squadra.

Resta quindi da mandare in archivio questa stagione e pensare già alla prossima, con una Juventus che vorrà continuare ad inseguire il sogno Champions League con un Paulo Dybala al fianco più maturo e consapevole dei propri mezzi. Perché si sa, dopo le grandi cadute ci si rialza per diventare più forti.

 


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