Palermo, compleanno senza gioia: colpa dell’arbitro e non solo…
Il mio primo pensiero, cari amici, visto che sto scrivendo l’1 novembre, è fare gli auguri di cuore al nostro Palermo per il suo compleanno numero 121, una lunga storia piena di bellissime ma anche di nerissime pagine. Nell’auspicare vita ancora molto lunga e felice ai colori rosanero, il mio – e so anche il vostro – desiderio immediato è che esca il più presto possibile dalla fangosissima palude della Serie C, anche se la cosa non mi sembra messa per il verso giusto e comunque ci sarà ancora molto da soffrire.
E non solo per colpa e demerito della squadra e dell’allenatore ma anche, com’è accaduto domenica scorsa allo stadio Barbera nella combattutissima sfida con l’Avellino, a causa delle decisioni clamorosamente sbagliate di un arbitro. Che come qualunque essere umano, per carità, può commettere errori, ma se sono troppo gravi come quello dell’altro ieri vanno puniti da chi di dovere, nel senso che questo signore, Davide Moriconi della sezione di Roma, dovrà dedicarsi per un po’ di tempo alle attività prioritarie della sua vita e dimenticare i campi da gioco.
Sono notoriamente uno che, nell’analisi delle partite di calcio, tende a non esagerare o drammatizzare le valutazioni sugli errori arbitrali. Ma stavolta non mi va proprio giù: ho visto e rivisto un sacco di volte il presunto fallo di Peretti su Plescia, sono certo – come chiunque l’abbia visto – che Plescia si è tuffato senza essere toccato e che dunque rigore non era, non riesco davvero a capacitarmi come e perché il signor Moriconi lo abbia assegnato, è assolutamente inconcepibile. E naturalmente mi rammarico, anzi m’incazzo sempre di più se penso che, senza quel rigore trasformato da Tito e quasi parato da Pelagotti, probabilmente il Palermo avrebbe avuto due punti in più e sarebbe secondo con il Monopoli a cinque punti dal Bari, con tanto entusiasmo in più per i giocatori e l’ambiente.
Non è dimostrabile quello che ho appena scritto, mancavano 13 minuti alla fine; ma più che probabile lo è. E sarebbe stato bellissimo non soltanto per gli effetti evidenti per classifica e morale, ma anche per fare restare a bocca asciutta quel grande presuntuoso chiacchierone di Piero Braglia, il tecnico dell’Avellino che sarà bravo per chi lo crede bravo, ma parla troppo anche quando non dovrebbe.
Detto questo, metto da parte rimpianto e senno del poi e dico un altro paio di cose. La prima è che il pareggio l’Avellino, a prescindere dal rigore regalato, se l’è certamente meritato: dopo il gol di testa del buon Lancini, forse arrivato troppo presto per il Palermo, ha attaccato con determinazione, ha colpito due pali, ha fatto di tutto per non perdere e c’è riuscito con l’aiuto dell’arbitro. Ma anche – è la seconda cosa che voglio dire – per qualche colpa dei rosanero, che hanno quasi rinunciato a giocare in avanti subito dopo essere passati in vantaggio, e dell’allenatore Filippi, che forse avrebbe dovuto evitare di lasciare Doda, già ammonito, in balìa delle scorribande dello scatenato Di Gaudio, mettendolo a rischio di una seconda ammonizione e dunque all’espulsione che poi è regolarmente arrivata e forse avrebbe potuto dare più e prima, magari dall’inizio, fiducia a Odjer, utile e prezioso per contenere l’Avellino. Peccato davvero.
Va beh, è andata così. Il Palermo è nel gruppo delle terze con Catanzaro e Taranto, di nuovo a sette punti dalla capolista barese. Domenica prossima, giornata numero tredici, c’è la trasferta sul campo della Fidelis Andria, penultima e non certo un fulmine di guerra. Partita da vincere, dopo avere sbloccato a Vibo Valentia il negativo ruolino di marcia lontano dallo stadio Barbera, senza alternative. Per non perdere altro terreno e non complicare ulteriormente il cammino.
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Ciò che lascia perplessi è il fatto che non si ha notizia né mai si è avuta, a mezzo stampa, di proteste ufficiali formali della società avverso questi episodi, sebbene ce ne siano stati in questi ultimi due anni.
Si può mettere in conto che ci siano arbitri di qualità rapportata alla categoria, ma non si può comprendere perché la società non prende mai posizione nei confronti degli organi preposti.
Lo penso anche io. Mi auguro che la società abbia avanzato ricorso nella sede opportuna per questo ultimo episodio. Non cambierebbe nulla sul risultato, ma almeno farebbe sanzionare per condotta antisportiva chi lo merita.
La societa’ per bocca di Castagnini ha detto : ” che non piace lamaentarsi e che gli errori fanno parte del gioco”…. siamo nelle mani di nessuno…
il signor(?) Braglia sarà pure giudicato bravo da qualcuno ma sempre un allenatore perennemente in serie C rimane…
Obiettivamente non è che Filippi possa aspirare a qualcosa di più…
Se non fosse stato per il rigore regalato, si sarebbe parlato di vittoria importante e secondo posto in scia del Bari…..
Sul silenzio della società , non mi meraviglio per niente. Sin dall’inizio Mirri ha imposto un profilo opposto a quello di Zamparini. Scelta per alcuni versi condivisibile fino a quando però non diventa autoloesionismo puro.
Va bee lo stile diverso e più soft, ma un esposto per condotta antisportiva nella sede della giustizia sportiva sembra dovuto.
Buongiorno
Premesso che l’Avellino ha assolutamente meritato il pareggio, dico ma la prova televisiva in casi di simulazioni tanto marchiane non viene applicata?
Una salutare e lunga squalifica per un simulatore(perdipiù Palermitano complimenti vivissimi!!!) non sarebbe male. Che esempio danno ai giovani calciatori? A truffare? Si dovrebbe vergognare a commettere azioni del genere. Mi aspettavo che da persona corretta ammettesse davanti all’arbitro (che mi auguro non arbitri più almeno col Palermo)la simulazione ma ormai è tutta una truffa e allora avanti così.
Per quel che riguarda la prestazione è sotto gli occhi di tutti che non abbiamo schemi di gioco, l’allenatore è inadeguato per la categoria. Come si fa a mettere Crivello a centrocampo? O a tenere in campo Doda che stava soffrendo le pene dell’inferno contro Di Gaudio e company? E far uscire De Rose per far posto a un esterno che finora ha fatto giocare( secondo me impropriamente) terzino? Potevo capire la sostituzione con Odjer oppure con l’olandese Mauthe (gran giocatore questo)ma possibile che non capisca l’errore a far entrare un giocatore che tutto è fuorché centrocampista?
Domande che non avranno mai risposta
Angelo
Domenica ho letto un commento di qualcuno che si è firmato come “Concetto Lo Bello”. In sintesi diceva che un arbitro assegna un rigore quando lo vede e non quando gli sembra. Mi pare una precisazione molto giusta. All’arbitro di domenica potrebbe anche essere sembrata qualsiasi cosa, ma di sicuro non può aver visto un bel nulla e tantomeno un contatto che macroscopicamente non v’è stato. Ne consegue che non si può parlare di errore arbitrale (inteso nella sbagliata valutazione di un fatto). Restano in piedi due ipotesi residuali: O la malafede oppure l’imperizia. Infine, una piccola nota di disapprovazione nei confronti del presidente di lega Ghirelli, molto attento e protettivo (anche in relazione a presunti torti arbitrali subiti) nei confronti di qualche società (in particolare di una che non avrebbe dovuto neanche essere ammessa al campionato, secondo le regole dalla Lega stessa disposte e dei prescritti controlli a garanzia della certezza di solvibilità), e molto distratto nei confronti delle vicende (compresi clamorosi torti) che riguardano il Palermo. Inammissibile poi, che questo signore pubblicamente si dispiaccia che non sia andato in porto l’affare Tacopina. Sig. Ghirelli, lei è liberissimo, nella sua sfera privata, di tifare per chiunque, non è altrettanto libero, quale presidente di lega, di sottrarsi alla legge dell’imparzialità ed alla giusta applicazione delle regole preposte secondo il principio d’equità richiamato.
Cari amici. Mentre noi ci dimeniamo ecco il mitico Castagnini: tranquilli, anzi chiediamo scusa all’ottimo Plescia per averlo disturbato. Prepariamo una targa da consegnargli alla prima occasione . Per il resto vedo anche concordi gli amici giornalisti nel trovare quale unico colpevole il.carneade Filippi. Bersaglio facile facile. Alla prossima.
Casuale e simpatico breve incontro con un trasportatore di Avellino: “Signor mio, noi la partita non ve l’abbiamo rubata, il risultato sì e se quel rigore lo avrebbe fischiato contro di noi ci saremmo incazzati e pure di brutto, ma di brutto assai”.
Così disse e così riporto compreso “l’avrebbe”…