Palermo “corsaro” al Sant’Elia, Cagliari in serie B

Pur avendo centrato il traguardo stagionale il Palermo non fa sconti. Nella terzultima giornata di campionato i rosanero superano il Cagliari per 1-0 in trasferta e confermano con i fatti l’intenzione di non tirare i remi in barca in questo rush finale. Il successo odierno, che condanna i sardi alla retrocessione in B dopo undici stagioni consecutive nella massima serie, certifica un dato di realtà: il Palermo non è ancora in vacanza. Al “Sant’Elia” decisiva la nona rete stagionale di Vazquez. Un acuto che vale la terza vittoria esterna in questo campionato e che consente ai rosa di agganciare il Milan a quota 46 punti. L’undici di Iachini ha archiviato da tempo la pratica salvezza ma, con i tre punti conquistati oggi, crea i presupposti per chiudere in bellezza legittimando le ultime ambizioni in prossimità del traguardo finale. Arrivare prima dei rossoneri e terminare il campionato nella parte sinistra della classifica sono degli incentivi che serviranno per affrontare nel modo giusto gli ultimi due impegni.
Uno degli obiettivi della squadra era quello di dimostrare di essere ancora viva e sempre “sul pezzo” anche senza la pressioni esercitate dalla classifica. La missione è stata compiuta e lo dimostra il piglio con cui i rosa sono scesi in campo. Il tratto distintivo del Palermo è emerso anche oggi: la formazione di Iachini lascia molto spesso il segno nella prima porzione del match e il gol al 9’ del “Mudo”, abile a superare Brkic con una conclusione di sinistro a giro dal limite dell’area, conferma questo trend. Una rete che suona subito come una condanna per i padroni di casa. Il Cagliari saluta la serie A ma i sardi non sono certamente retrocessi oggi contro un Palermo che ha fatto regolarmente il proprio dovere onorando la partita. I rossoblù, semmai, devono recitare il mea culpa per le occasioni sprecate in una stagione impostata in maniera inadeguata e senza la mentalità tipica delle squadre che devono lottare per non retrocedere.
Sul fronte rosanero ci si aspettava una reazione dopo la sconfitta interna contro l’Atalanta e i segnali, da contestualizzare nell’ambito di una gara di fine stagione giocata dalle due squadre senza particolari tatticismi, sono comunque arrivati. Le mosse di Iachini sono proiettate verso il futuro. Rientrano in questa logica l’inserimento di Quaison, schierato inizialmente con alterne fortune sull’out destro del centrocampo a cinque anche in virtù della presenza sulla corsia opposta di un laterale più difensivo come Daprelà, e il ritorno tra i pali di Sorrentino. La società ha deciso di puntare nella prossima stagione sull’esperto portiere campano (per il quale soffia aria di rinnovo) e di sacrificare Ujkani. La titolarità odierna di Sorrentino, tornato a disposizione dopo la contusione al polso destro rimediata in seguito ad un recente tamponamento stradale, ha un significato anche in ottica futura e consolida la base sulla quale il numero 70 può impostare le proprie certezze. Nel duello interno tra i due portieri rosanero l’inerzia psicologica è a favore di Sorrentino che, infatti, ha risposto in campo molto bene salvando più volte il risultato e coprendo con un paio di ottimi interventi i buchi difensivi lasciati da una retroguardia che, soprattutto nel primo tempo, ha concesso troppe occasioni all’avversario. In attacco, i riflettori erano puntati in particolare su Belotti, confermato al posto di Dybala al quale Iachini concederà la passerella finale domenica prossima al “Barbera” contro la Fiorentina nell’ultimo appuntamento casalingo della stagione. L’impegno non è mancato ma il “gallo”, chiamato a riscattarsi dopo il rigore fallito contro l’Atalanta, ha faticato ad incidere confermando poca lucidità in fase realizzativa. La punta dell’Under 21 ha fallito il raddoppio in un paio di occasioni e nella ripresa è stato “imitato” da Quaison che, in qualità di seconda punta nell’ambito del 4-3-1-2 disegnato “in itinere” da Iachini, non ha saputo mettere il punto esclamativo sull’incontro. Nelle battute conclusive del match il tecnico marchigiano ha dato spazio anche a Bentivegna. Un’altra piccola iniezione di fiducia per il centrocampista offensivo classe ’96 entrato ormai in pianta stabile nell’orbita della prima squadra.

 

 

 

 


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