Palermo ko al “San Paolo”, Higuain e Mertens fanno volare il Napoli

La strada era obiettivamente in salita e la macchina rosanero, rimasta in panne, non è riuscita ad imboccarla. Dopo il successo a Bologna e il pareggio casalingo con l’Inter si ferma di nuovo il cammino del Palermo, sconfitto a Napoli per 2-0 nella decima giornata di campionato. Un ko impone sempre una riflessione sugli errori commessi ma, a volte, può anche essere “salutare”. Nel senso che quando “cadi” contro una squadra più forte e che peraltro sta attraversando un momento straordinario puoi anche prendere spunti positivi dai quali trarre insegnamento in vista delle gare successive e magari più alla portata. Non è un dramma, insomma, uscire senza punti dal “San Paolo”, stadio nel quale hanno perso anche big come Lazio, Juventus e Fiorentina. Di contro, però, va anche detto che i rosanero avrebbero potuto fare qualcosa in più per impensierire i padroni di casa. Troppo passivo l’atteggiamento della squadra che ha subito costantemente l’iniziativa dei partenopei e che ha sbagliato quasi sempre la lettura dell’ultimo passaggio nelle rare volte in cui è riuscita ad affacciarsi sulla trequarti avversaria. Il Palermo ha provato a fare la sua partita ma in campo si vedeva chiaramente che, prima o poi, avrebbe alzato bandiera bianca. Troppo Napoli, insomma, per questo Palermo battuto da una compagine brillante, trascinata verso i vertici della classifica da un grandissimo giocatore come Higuain, autore del gol che ha sbloccato il risultato e protagonista di una prova maiuscola.
Le 24 ore di riposo in meno del Napoli rispetto ai rosa, tema sul quale aveva posto l’accento in questi giorni il tecnico Sarri, non hanno inciso nell’economia del risultato. Gli azzurri hanno meritato di vincere e hanno legittimato il successo esercitando la loro superiorità con tante palle-gol create nel corso della gara. Occasioni che spesso sono state neutralizzate dagli interventi di Sorrentino (ancora una volta il migliore tra i rosanero) e dalla complicità della dea bendata con i tre pali colpiti rispettivamente da Insigne nel primo tempo e Higuain e Mertens nella ripresa. E’ stato proprio del belga, all’80’, il gol che ha chiuso la partita. Fuori Insigne e dentro Mertens: è anche questa la differenza tra Palermo e Napoli. I partenopei hanno giocatori in panchina che sarebbero titolari in qualsiasi altra squadra e che, subentrando, possono trovare in qualsiasi momento il guizzo per lasciare il segno.
Tre indizi formano una prova: Iachini ha schierato la stessa formazione per la terza volta consecutiva facendo leva sulle certezze acquisite nelle ultime gare. Rimandati i propositi di turnover: la prossima sfida con l’Empoli è in programma lunedì sera e c’è il tempo per recuperare. Il tecnico si è affidato all’usato sicuro e ha provato con la formazione-tipo (in campo con il 3-5-1-1) a sfruttare le proprie risorse. L’obiettivo era quello di sviluppare un gioco propositivo e ridurre il più possibile la percentuale di palleggio dei padroni di casa, abili con una fitta ragnatela di passaggi ad imporre la propria manovra. Il problema è proprio questo: Iachini aveva preparato la gara con le idee chiare ma ci sono anche gli avversari e quando l’avversario è il Napoli, una delle squadre più in forma del momento, non è facile rispettare il copione impostato alla vigilia. Il film della partita ha delineato la sua trama già dalle prime battute: anche se il pallino  era in mano ai partenopei, i rosanero inizialmente si erano difesi con ordine riuscendo a contenere l’onda d’urto degli uomini di Sarri. L’abilità di un singolo, però, può far saltare tutti i piani. C’è poco da fare quando un giocatore di grande livello sposta gli equilibri uscendo il coniglio dal cilindro. In questo momento Higuain è in condizioni strepitose e, dopo il palo colpito da Insigne, l’attaccante argentino lo ha confermato realizzando al 39’ il gol del vantaggio con una potente conclusone di destro da fuori area. Difficile opporre resistenza ad un centravanti del genere, uno che fa sempre i movimenti giusti e che valorizza con grande efficacia il lavoro di una squadra.
Eppure, nonostante il gol del Pipita, i rosa erano rimasti vivi fino a dieci minuti dal termine tenendo in bilico il risultato. Con maggiore intraprendenza e lucidità negli ultimi venti metri gli uomini di Iachini avrebbero potuto mettere in difficoltà i padroni di casa ma le ripartenze, rifinite prevalentemente da un Vazquez ispirato, non hanno sortito alcun effetto. Il 2-0 di Mertens all’80’ ha messo sul match il punto esclamativo vanificando le velleità di rimonta della formazione di Iachini che, in ogni caso, non ha mai creato seri pericoli alla porta difesa da Reina. Nota positiva, nei rosa, il debutto di Brugman entrato all’8’ del secondo tempo al posto di Maresca. L’ex regista del Pescara ha avuto un buon impatto e, pur non facendosi notare per giocate eclatanti, ha svolto il suo compito con linearità.


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