Palermo ko all’alba del 2016, Ilicic trascina i viola al “Barbera”

Anno nuovo, Palermo vecchio. Il copione è lo stesso: i rosanero, che avevano chiuso il 2015 con la sconfitta rimediata a Marassi contro la Sampdoria, inaugurano il 2016 con un altro ko. Quello inflitto dalla Fiorentina che al “Barbera” si è imposta con il risultato di 3-1 nella penultima giornata del girone di andata. La copertina spetta all’ex rosanero Ilicic, autore della doppietta che ha spostato gli equilibri della gara incanalandola sui binari dei toscani, a segno a tempo scaduto anche con Blaszczykowski dopo il momentaneo 1-2 firmato Gilardino, subentrato nella ripresa.
Al di là del risultato, il punto di contatto più evidente tra il Palermo pre-sosta e quello visto oggi nel primo appuntamento del nuovo anno solare coincide con le lacune evidenziate da una squadra modesta e senza anima. Il confronto con una delle candidate allo scudetto era impari ma questo aspetto, pur avendo influito nell’economia dell’incontro, non assolve gli uomini di Ballardini, scesi in campo senza i requisiti necessari per contenere la forza d’urto della corazzata viola e reattivi solo nell’ultimo segmento dell’incontro vivacizzato dal gol numero 183 in serie A di Gilardino. Il Palermo, totalmente assente nella prima frazione di gioco, si è svegliato tardi e non è riuscito a cambiare l’inerzia di un match che gli ospiti avrebbero potuto chiudere prima se ad un certo punto non si fossero specchiati nella propria bellezza.
A volte “inventarsi” qualcosa modificando il solito spartito può essere una strategia efficace contro una big del campionato. Il tentativo lo ha fatto Ballardini ma senza successo. Il tecnico ha riproposto il collaudato 4-3-1-2 ma ha deciso di affrontare i toscani senza punte di ruolo rispolverando Brugman sulla trequarti a supporto del tandem composto da Vazquez (non pervenuto l’italo-argentino) e Trajkovski. Due giocatori offensivi ma certamente due “falsi” centravanti. Elementi che amano svariare sul fronte d’attacco senza concedere punti di riferimento agli avversari. La gara era stata impostata proprio su questa formula, con l’obiettivo di scompaginare i meccanismi difensivi della formazione di Paulo Sousa. Una squadra molto pericolosa in fase di possesso palla, impreziosita a centrocampo dalla qualità di giocatori come Badelj, Vecino e Borja Valero, ma vulnerabile a volte quando viene sollecitata nella propria metà campo. La bravura della formazione toscana, tuttavia, consiste nella capacità di ottimizzare le proprie risorse facendo prevalere lo spessore tecnico delle proprie individualità. Giocatori che, a differenza dei rosanero, possono incidere in qualsiasi momento e con una sola giocata. Significativo il primo gol di Ilicic al 13’ del primo tempo. Dopo un clamoroso errore di Kalinic a tu per tu con Sorrentino, il trequartista sloveno ha lasciato il segno dopo due minuti con un preciso tocco di destro al culmine di una iniziativa personale infiocchettata da un tunnel a Goldaniga. Per il numero 72 viola si tratta del secondo gol consecutivo alla sua ex squadra dopo quello realizzato al “Barbera” lo scorso 24 maggio. E come allora l’acuto dello sloveno è stato applaudito dallo sportivissimo pubblico di fede rosanero. La scena si è ripetuta al 42’ in occasione del 2-0 realizzato ancora da Ilicic, letale con una conclusione di sinistro propiziata da un altro errore di Goldaniga. E’ il gol che “taglia le gambe” ai padroni di casa, in balia di una Fiorentina nettamente superiore per struttura tecnica e qualità della manovra.
Nella ripresa Ballardini ha provato a salvare il salvabile cambiando lo spartito (la squadra è passata al 3-5-2 con l’ingresso di Morganella al posto di Chochev) e inserendo in corsa Gilardino (entrato al 60’ al posto di Hiljemark). E queste modifiche, nonostante l’epilogo del match, hanno sortito effetti comunque positivi. La rete siglata dal numero 11 rosanero al 77’ ha riaperto di fatto la partita mettendo in apprensione i gigliati (che hanno tolto il piede dall’acceleratore pensando inconsciamente di avere ormai archiviato la pratica) e alimentando le speranze dei padroni di casa. Speranze svanite nel recupero in occasione del gol del 3-1 realizzato da Blaszczykowski, subentrato nella ripresa ad Ilicic.

 


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