Palermo, la grande occasione contro un Potenza fragile in trasferta

FOTO PEPE / PUGLIA

Ora che il cammino procede spedito anche in trasferta, il Palermo deve confermare la fama del suo “fortino”, il Barbera, dove ha costruito le basi per il secondo posto, raggiunto domenica scorsa con la vittoria ad Andria. l’occasione è ghiotta perchè le partite in casa sono due consecutive e per di più contro avversari non particolarmente forti, anche se la serie C di quest’anno ci ha abituati a sorprese. Oggi tocca al Potenza, che finora ha conquistato solo due punti in 6 trasferte.

Tredici punti complessivi, 15esima posizione e passaggio di consegne a un nuovo allenatore: questo il curriculum stagionale del Potenza che rivive più o meno il film della scorsa stagione, quando alla 13a giornata si collocava al 17° posto con 10 punti. In panchina c’era Capuano, sostituito a febbraio da Gallo. Anche in questo campionato le cose si sono complicate fin da subito e la società ha scelto di intervenire esonerando il tecnico e affidando la squadra a Bruno Trocini.

Il bilancio della gestione Gallo è stato di 7 punti in 10 giornate, incompatibile con le aspettative di una squadra che l’anno prima era riuscita a tirarsi fuori dai play out. La prima vittoria è arrivata soltanto all’8a giornata nello scontro diretto contro l’Andria, 3 punti d’oro che hanno significato un buon passo avanti in classifica. Poi è arrivata la sconfitta casalinga contro il Messina, un passo indietro che ha rimesso tutto in discussione.

Il cambio in panchina ha dato i suoi frutti: 6 punti in 3 giornate. Il Potenza di Trocini sembra aver imboccato la strada giusta. I successi contro Latina e Picerno hanno ridato fiato alla classifica, e la sconfitta esterna contro il Taranto non ha cancellato la buona prestazione. A differenza del suo predecessore, il nuovo allenatore può disporre delle pedine più importanti. I numerosi infortuni avevano infatti costretto Gallo ad arrangiarsi fin da subito. Nelle ultime giornate è rientrato Piana – il difensore ex Sampdoria è andato a segno nel derby lucano – in attacco è tornato Romero, fermatosi alla 3a giornata contro il Catanzaro (al Barbera partirà quasi sicuramente dalla panchina).

Nel corso dell’estate, la società ha puntato molto sul fattore “esperienza”. Oltre a riscattare Romero dal Bari, ha preso Piana, Guaita e Costa Ferreira (insieme contano quasi 700 presenze in Serie C). Ha quindi lavorato per assicurarsi la permanenza tra i professionisti, senza però lasciare troppo margine di manovra per tentare di inseguire la zona play off. Il Potenza si colloca a metà anche nella classifica del valore delle rose. Quello dei lucani ammonta a 3.08 milioni di euro: quasi il doppio di quello dell’Andria, ultima con 1.50 milioni, e oltre la metà di quello del Bari, primo con 7.70 milioni.

La società soffre poi un grave calo dei consensi della tifoseria. Il piazzamento della scorsa stagione – 13° con 39 punti – è stato visto come un’involuzione generale che i tifosi hanno fatto fatica ad accettare. Nelle due stagioni precedenti – 2018/19 e 2019/20 – il Potenza aveva raggiunto i quarti dei play off. Il rendimento di quest’anno non aiuta di certo a placare la tensione. Costa Ferreira ha raccontato di essere stato colpito dagli sputi dei tifosi potentini presenti alla trasferta di Pagani, e che anche altri giocatori sono stati presi di mira al termine della gara.

È stata la stessa società a parlare di tensione. Lo ha fatto nel comunicato in cui annunciava le dimissioni dell’ad, dovute alla “situazione sportiva” e al “clima di tensione venutosi a creare in città”. Un’espressione forte, che ha esposto la dirigenza a grosse polemiche e all’accusa di aver gettato discredito sui cittadini. Il giorno dopo, il presidente Caiata ha provato a metterci una pezza, dichiarando che il senso della frase era riferito alle tensioni interne alla società.

In campionato, la squadra è andata a segno 14 volte con 10 giocatori diversi. Una distribuzione di gol così ampia può voler dire che hai la capacità di creare (e concretizzare) tante occasioni da gol – anche Bari e Avellino condividono numeri simili – ma può anche lasciar pensare come gli attaccanti non siano proprio in stato di grazia. I gol subiti sono invece 18: c’è chi ha fatto peggio, ma la difesa resta una delle più vulnerabili del girone.

Con Trocini sono arrivati segnali incoraggianti, soprattutto sul piano mentale. Più dei pareggi con Bari e Catanzaro della 1a e 3a giornata – risultati che appartengono quindi a Gallo – Filippi dovrebbe piuttosto considerare la recente trasferta di Taranto, dove nonostante il doppio svantaggio la squadra ha continuato a far bene rimediando un rigore allo scadere.

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