Palermo, ottobre nero: nel 2020 la sconfitta a Bisceglie, ora la Turris...

Il mese di ottobre non porta di certo fortuna al Palermo. Anche in circostante totalmente diverse rispetto allo scorso anno, i rosa si ritrovano ad avere a che fare con pesantissime critiche e con i fantasmi di un’ennesima stagione di anonimato, che, come ribadito ieri, non sarebbe più tollerabile.

Il 18 ottobre del 2020 il Palermo di Roberto Boscaglia naufragava a Bisceglie, contro una delle cenerentole del campionato, perdendo 2 – 1 e rimanendo ultimo in classifica. Una sconfitta incomprensibile, non più giustificabile con la preparazione cominciata in colpevole ritardo e senza amichevoli o alla presenza di un organico quasi del tutto nuovo: i pugliesi erano messi molto peggio dei rosa, dato che fino a poche settimane prima non avevano neanche la certezza di poter disputare la Serie C.

Si trattava della 5a giornata di un campionato martoriato dalla pandemia: il Palermo aveva disputato tre partite prima di questa di Bisceglie, racimolando solamente un punto (paradossalmente, con la Ternana, rivelatasi schiacciasassi del girone). Nonostante fosse solamente la quarta partita disputata, quella fu probabilmente la disfatta che fece capire ai tifosi rosa che si sarebbe trattata di una stagione di “transizione”. Da quel momento iniziarono le critiche a Boscaglia, anche il presidente Dario Mirri non perdonò la prestazione, citando quella sconfitta a più riprese in alcuni suoi interventi a mezzo stampa.

Un anno dopo, il Palermo guidato da Giacomo Filippi si trova sicuramente in una situazione diversa: dopo otto giornate, la classifica risulta sicuramente migliore, con i rosa settimi in piena zona playoff e non troppo lontani dal 2° posto occupato dal Catanzaro che dista 4 punti (ma comunque lontanissimi dal 1° occupato dal Bari, che è già a +10). Con la Turris è arrivata però una sconfitta grave almeno quanto quella di Bisceglie, anche se contro una squadra sicuramente più preparata di quella pugliese. Il modo in cui è arrivata però è altrettanto difficile da comprendere, anche perché il Palermo di Filippi è sicuramente più forte e più pronto di quello che era il Palermo di Boscaglia un anno fa.