Palermo, tocca a Filippi dare la scossa. Ma squadra e società…

FOTO PEPE / PUGLIA

Il tecnico Filippi non è in discussione (almeno per ora). Detta così non è neanche una notizia ma lo scriviamo per rispondere alle numerose sollecitazioni da parte dei tifosi, molti dei quali hanno attribuito all’allenatore le principali responsabilità della sconfitta di Torre del Greco, chiedendone anche l’allontanamento.

Un’ipotesi che la società non sta nemmeno prendendo in considerazione, anche se il lungo viaggio di ritorno in nave dalla Campania è stato impiegato per un’approfondita disamina che ha coinvolto Filippi e la dirigenza, rappresentata dal d.s. Castagnini e dall’a.d. Sagramola. La squadra, insieme al tecnico, in queste ore rivedrà le immagini più significative della gara e proverà a capire cosa non ha funzionato e quali immediate contromisure prendere.

La testa è già rivolta alla gara di mercoledì sera contro la Virtus Francavilla che, dopo una sconfitta così umiliante, può rappresentare l’unica medicina valida per evitare che tutto l’ambiente vada in depressione, al di là della posizione di classifica che è ancora rimediabile (sebbene i dieci punti di distacco dal Bari pesino già come un macigno). A patto, ovviamente, di tornare a una convincente vittoria. Difficile, dall’esterno, dare spiegazioni perché mai come questa volta la squadra aveva avuto un buon approccio alla gara, costruendo almeno tre palle gol nitide per portarsi in vantaggio. E allora bisogna capire perché è avvenuto il tracollo, peraltro dopo il “regalo” di un rigore sbagliato che avrebbe dovuto rappresentare una scarica di adrenalina.

Un disastro che vede sul banco dei principali imputati la difesa – con le impresentabili prestazioni di Peretti e Lancini – ma che non può certamente vedere assolti né i trequartisti, che hanno pressato poco e male sulle ripartenze avversarie, né i centrocampisti, che hanno lasciato praterie aperte in una zona nevralgica del campo. Né, per la verità, nemmeno la società, che non ha voluto o potuto investire sulla costruzione di una spina dorsale centrale – indispensabile per una squadra che vuole puntare alto – e che dopo un anno di esperienza, da matricola, ha probabilmente sbagliato alcune valutazioni non secondarie.

Si è detto tante volte che il Palermo mostra due volti differenti, a seconda che giochi in casa o fuori (dieci punti al “Barbera” e tre fuori), ma la verità è che i blackout come quelli di Torre del Greco si erano già verificati anche nelle partite casalinghe con Latina e Campobasso, vinte con molta difficoltà nonostante si fossero presto messe in discesa. O a Taranto dove contro una squadra molto più modesta della Turris il Palermo non è stato in partita nemmeno per venti minuti.

Le perplessità sulla rigidità del modulo (3-4-2-1) trovano terreno fertile in queste situazioni ma non può essere solo questo a spiegare vittorie o sconfitte. Nel calcio hanno un peso anche la capacità di sacrificio, il carattere e la fame di vittorie: tutta roba che questa squadra non ha mostrato, se non a intermittenza. E se non sono piaciute le parole un po’ impacciate di Filippi, non è piaciuta nemmeno la “spiegazione” di De Rose a fine partita. Di sicuro non sarebbe più tollerabile un altro anno di anonimato in classifica. Sarebbe ora di dare una risposta seria, con i fatti e non a parole.

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33 thoughts on “Palermo, tocca a Filippi dare la scossa. Ma squadra e società…

  1. Modulo 4 3 3.
    Pelagotti
    Almici Buttaro Perrotta Giron
    Dall’oglio de rose Odjer/luperini
    Silipo Valente Brunori.

    Cosa ci vuole per capire che la migliore formazione del Palermo è questa??

  2. Lancio un paio di domande. Come giudicate l ‘uno uno deciso da Filippi contro i velocissimi attaccanti della turris con due pesi massimi in difesa, immobili, come Peretti e Lancini? Altra domanda. Come giudicate l’ostinazione di giocare a due a centrocampo?

  3. quante altre disfatte si deve aspettare il tifoso prima che il Sig. Mirri si rivesta degli attributi e butti fuori il Sig. Filippi? Ovviamente senza prendere colui che Filippi ha sostituto oppure vende e immediatamente la società

  4. Sbagliate le valutazioni su alcuni effettivi dell’anno scorso. La difesa andava cambiata tutta. Ridicolo non confermare la fiducia a Somma e a Lancini si. Con l’aggravante che adesso l’allenatore non può fare marcia indietro per non delegittimarsi da solo. La frittata è fatta. Adesso deve continuare così e non dimostrare flessibilità sul cambio modulo (difesa a 4) peggiorerà le cose. Il resto è decente, ma l’interpretazione sui ruoli dei centrocampisti è errata. Il solo trequartista è Silipo. Gli altri sono mediani e mezze ali. Fella è una punta. Filippi si è complicato la vita da solo. La situazione è rimediabile ma con questa rigidità non si va da nessuna parte. Poiché ormai è pressoché bruciato gli conviene tentare altre soluzioni. E non so se lo spogliatoio lo seguirà ancora. Sarà durissima.

  5. Quale società? Comparsate a parte, dov’è sta società? Ma quando ca**o vi levate dai co****ni? A partire dal presidentissimo a scendere fino all’ultimo degli scarpari spacciati per fenomeni.

  6. Ma se è attaccato alla seggiola con litri di super attack … Mirri è ossessionato dal timore di perdere il ruolo di presidente … Altro che storie …

  7. Lo ripeto da inizio stagione con questo pseudo allenatore il Palermo può solo ripetere(se ci vabene) il 7 posto dello scorso anno.
    Castagnini, Sagramola,Filippi ANDATE VIA

  8. Penso che Filippi non debba essere il caproespiatoio perche’ senza i giocatori giusti neanche MOURIGNO possa fare granche’.Ribadisco ci vuole una Societa’ forte per ambire alle mete degne del Palermo.

  9. Il Manuale del calcio alla pagina 1 recita: “Per fare una squadra vincente si deve partire dalla spina dorsale. (portiere, centrale di difesa, regista, centravanti). Il resto è contorno”. Guardiamo il Napoli, capolista in Seria A a punteggio pieno, che ha gli uomini decisivi lì in mezzo (Ospina, Koulibaly, Anguissa, Osimhen); gli altri li fanno ruotare, questi giocano sempre. Guardiamo adesso in casa nostra. Ritengo si possa dire dopo due anni e mezzo che Pelagotti non è un portiere affidabile; trovo che tra i suoi difetti ci sia la tendenza a “cadere di culo” sui tiri ravvicinati invece che andare a terra rapidamente di lato, oltre che la ritrosia ad uscire (avrebbe detto qualcuno: “Non esce neanche se preso a calci in culo”). La difesa rappresenta la più grave delle colpe di chi ha concepito questa squadra; il più debole dei reparti dello scorso anno è stato “rinforzato” con un buon esordiente e con uno scarto di una concorrente che, per rinforzare la sua, ha preso due difensori di categoria superiore come Terranova e Gigliotti. De Rose, spacciato per regista, in effetti è un buon interditore; del regista non ha i ritmi e il lancio lungo. Brunori lo vedo più “seconda punta” rapida e scattante che non centravanti-boa bravo a intercettare i cross dagli esterni o a far salire la squadra. L’imbarcata di domenica scorsa è gravissima; nonostante i due terzini spacciati per “esterni” e il centrocampo a due con due interditori abbiamo beccato tre pappine con il contorno di due rigori sbagliati e un paio di gol annullati; morale: se fosse finita 6-0 (a Torre del Greco) non ci sarebbe stato nulla da eccepire. Speriamo che chi ha occhi per guardare e cervello per riflettere provveda alla svelta.

    1. disamina concreta. dovrebbe concludere evidenziando che con questo allenatore non si va da nessuna parte. e in più mi pare che la squadra non lo segua.

  10. Tifoso veri, ho seri dubbi visto che Mirri non fa altro che ripetere che ci osservano. Siamo sotto osservazione. Queste c…te le vada a raccontare a chi sa lui non a noi.
    Chi vende lo fa in silenzio e basta come ha fatto Preziosi. Il fatto che lui vuole in posto di prestigio on società.

  11. Ma da allenatore come non capire sin dall’inizio che la Turris giocava in contropiede ovviamente facilitato da un centrocampo rosanero costituito da 2 incontristi.

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