Palermo ritrova l’entusiasmo: con Inzaghi riparte il sogno di un campionato vincente
Certe sere raccontano più di mille conferenze stampa. La lunga sera di Pippo Inzaghi si è conclusa a cena a due passi dal mare dove un po’ di brezza ha mitigato il gran caldo di tutta la giornata. Romantico, se vogliamo, col riflesso della luna sulle acque piatte del golfo di Mondello.
Prima del relax un pomeriggio “adrenalinico” davanti ai suoi nuovi tifosi che gli hanno regalato una grande accoglienza. Man mano che il piazzale si andava riempiendo, fino a raccogliere almeno 2.000 persone con i telefonini spianati per immortalare tutto, Inzaghi ha sbirciato – non visto – la folla sempre più compatta. “Mamma mia, quanti sono” ha esclamato poco prima di affacciarsi dal balcone dello stadio come un Papa dopo il conclave.
Ecco la cartolina del primo giorno di Inzaghi: un allenatore visibilmente commosso e orgoglioso sul balcone, duemila tifosi in delirio ad ascoltare le sue parole, poche e misurate, e un sentimento collettivo che mancava da troppo tempo. L’arrivo di Filippo Inzaghi a Palermo non è solo l’inizio di una nuova avventura tecnica, ma l’innesco emotivo di una stagione che si preannuncia molto più vincente.
È questo il potere del calcio. Fallisci una o due stagioni ma, dopo aver giurato di non voler più mettere piede allo stadio, si ricomincia, con la passione di sempre, come se niente fosse successo, come quei rapporti d’amore che durano una vita. E il rosa e nero a Palermo non appassiranno mai.
Inzaghi, che da calciatore ha scritto pagine di storia e da allenatore ha conosciuto molte vittorie, ha saputo toccare subito il cuore della città. Nessun proclama roboante, solo gratitudine e consapevolezza: “In nessuna piazza avevo ricevuto questa accoglienza”, ha detto con voce emozionata dal balcone dello stadio. Magari non sarà vero, ma che importa? Era quello che la gente voleva sentirsi dire in quel momento. E via con i cori da stadio.
Poi dopo una breve pausa Inzaghi ha ribadito il concetto: “Chi mi chiedeva perché ho scelto Palermo oggi ha avuto la sua risposta”. Poche frasi, semplici ma potenti. Che fosse emozionato anche lui non c’era alcun dubbio e difatti prima di andare via ha indugiato, voleva godersi fino in fondo il dolce della sua prima sera. E ha ripreso la scena col suo telefonino, per fotografare anche le sue emozioni. Ha parlato senza mediazioni, assumendosi la responsabilità e l’onore di un compito che va ben oltre il campo.
Dopo due anni di delusioni, con la passione popolare che si è via via affievolita fino ad arrivare rasoterra, bastava la scintilla giusta. Pippo ha acceso il fuoco. I cori, i sorrisi, i volti pieni di speranza raccontano di una città che vuole tornare a sognare. Tra un po’ comincerà la vera stagione, quella del campo, delle sfide, dei risultati e delle risposte reali: ma prima di ciò serviva ritrovare identità, passione e coesione. Il primo gol Superpippo lo ha già segnato.

Inzaghi si è presentato bene ma ora occorre fargli la squadra e soprattutto non ripetere gli errori degli altri anni.
Vero Guido. Altro che vuote conferenze e supercazzole a tempesta. Il calcio per me è questo. semplicità, momenti di aggregazione e speranze . Complimenti per le tue parole semplici, dirette , che esprimono alla perfezione ciò che tanti ieri hanno provato nel loro cuore. Poi, naturalmente, arriverà il campo , unico vero giudice ma oggi bene così.
E tornando al campo vorrei ribadire un concetto che esprimo da tempo . Dobbiamo trovare under forti, giovani in grado di reggere alle insidie della B e di dare linfa ed energia ai cosiddetti anziani. Credo che oggi sia uno degli aspetti doverla nuova società ha fallito di più.
tutto giusto, tutto scontato. Da oggi il Palermo ha un allenatore ambizioso che VUOLE vincere prima di tutto per se stesso, e non ha la mentalità da impiegato che fa quello che gli chiedono e come glielo chiedono.
Forza mio Palermo