La certezza di Lopez, il Palermo segna sempre: basterà?

Un auspicio curioso, seppur inutile: il Palermo di Diego Lopez ha sempre trovato la via della rete. Mica scontato, viste le ben note difficoltà dei rosa a trovare un marcatore diverso da Nestorovski (e su quel fronte è cambiato ben poco) e un attacco che – fatto salvo l’exploit di Marassi col Genoa – non è mai riuscito a produrre più di un gol a partita. Un reparto in crisi che sta trovando una continuità insperata col cambio di tecnico, a conferma di quanto i problemi reali siano altrove.

Quattro partite, quattro gol, quattro punti. No, medie di certo non entusiasmanti, ma è da qui che Lopez deve ripartire, verso quella sfida che ragionevolmente segna il cammino del Palermo da qui fino al termine della stagione. La contemporaneità tra Palermo-Sampdoria e Juventus-Empoli può valere il -5 in classifica dal quartultimo posto. Affrontare i doriani conoscendo già il risultato di Torino è un vantaggio, farlo consapevoli di aver ritrovato la certezza di segnare in ogni partita è uno stimolo.

Nestorovski contro Napoli e Crotone, Chochev contro Atalanta e Juventus. Gol sostanzialmente inutile, l’ultimo (mentre contro i bergamaschi il bulgaro riaprì la partita), ma che ha tenuto viva la striscia di quattro partite consecutive sempre a segno. Tutte quelle in cui Lopez si è seduto sulla panchina rosanero. Prima di lui, solo De Zerbi era riuscito a far meglio: sette partite consecutive con almeno un gol (mai più di uno, però).

Quello che cambia, e di molto, sono i risultati: un punto a partita per Lopez, un punto complessivo per De Zerbi, che portò a casa un pareggio per poi inanellare sei sconfitte consecutive. La settima, contro la Lazio, arrivò senza reti. E la striscia, guarda caso, venne aperta contro la Sampdoria: per il Palermo potrebbe essere la chiusura di un cerchio.


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