“Palermo, un tu’ mieriti ma continuerò a starti vicino. Come sempre”

In periodi di incertezza come quello che i tifosi rosanero stanno vivendo ci si rifugia spesso nei ricordi del recente passato, quello glorioso dei tempi dell’Innominato presidente che tante soddisfazioni ci ha pure regalato. Capita pure di ricordare, come ieri con un amico tifoso, un episodio avvenuto durante una sonora sconfitta del Palermo, subita in casa per 1 a 5 contro Udinese il 13 marzo del 2005, quando il Palermo era quinto in classifica e lo stadio vantava 35.000 abbonati, entusiasti di ritornare in serie A dopo 32 anni.

Il pubblico del Barbera, si sa, è innamorato della squadra e salvo rare occasioni la sostiene fino all’ultimo e generalmente la applaude, riservandole i fischi solo quando in campo i giocatori non hanno sudato la maglia. Così avvenne anche in quella occasione e in tutte le trasmissioni sportive si parlò di questo pubblico commovente che aveva applaudito i calciatori nonostante la pesante sconfitta.

Quel pomeriggio la squadra, allenata da Guidolin, priva dei nazionali Zaccardo e Toni per infortunio, ma ricca di talenti come Barzagli, Corini, Brienza, Grosso e Barone, cercò di limitare i danni ma dovette presto soccombere di fronte all’esperta e gagliarda Udinese di Spalletti. Subimmo tre gol dello scatenato Di Michele, uno di Muntari e uno di Iaquinta e segnammo una rete con Santana. Corini sbagliò un calcio di rigore lanciando il pallone verso la curva e si concluse il dramma. L’amatissimo e orgoglioso capitano si rivolse al pubblico con le braccia alzate, come spesso faceva, per invitarlo a incitare i giocatori con i cori e con gli applausi. Fu in quel momento che si levò un grido accorato di un tifoso seduto in gradinata, vicino a me, che rivolgendosi al “genio” ripeteva più volte “ Un tu’ mieriti! Un tu’ mieriti!”.

Questo è il pensiero che ha attraversato anche la mia mente mentre guardavo il primo tempo di Venezia – Palermo, durante il quale i giocatori, mal messi in campo e senza idee, mi facevano pentire di essermi recata domenica mattina sotto un bellissimo sole primaverile, davanti allo stadio, a incoraggiare allenatore e giocatori in partenza per la trasferta. Si è trattato in verità di una bellissima manifestazione d’amore da parte di molti tifosi, tra i quali diverse donne appassionate come me, che hanno voluto aderire all’iniziativa del gruppo Curva 12 e che effettivamente avrebbe meritato un po’ più di impegno da parte della squadra, nella partita contro un modesto Venezia.

Il pareggio acciuffato alla fine del secondo tempo e la tardiva reazione della squadra lasciano l’amaro in bocca e tanta delusione nel cuore e tuttavia, a distanza di alcune ore, sento che non dobbiamo abbandonare i giocatori e perdere la speranza di ritornare in serie A. La strada è ancora lunga e irta di difficoltà e le incertezze sul futuro della società di certo contribuiscono a vivere momenti di pessimismo e delusione. Ciò nonostante penso che noi tifosi dobbiamo fare la nostra parte, come quando si sta vicino a una persona a cui si vuole bene, per aiutarla in un momento delicato e la si incoraggia e sprona a non mollare e a farsi forza.

E va bene, vada come deve andare, ma che almeno non si dica che quest’anno è mancato ai giocatori rosanero l’appoggio e l’affetto dei suoi tifosi….e speriamo che se lo meritino davvero.

14 thoughts on ““Palermo, un tu’ mieriti ma continuerò a starti vicino. Come sempre”

  1. Sig. Delia i fischi alla squadra e ai giocatori ci sono stati sin dal 2005 ….già nel campionato 2005-06 gli allenatori avversari cominciarono a fare andare a mille nei primi minuti delle partite i propri giocatori al fine di indurre all’errore quelli del Palermo e scatenare i fischi del pubblico in modo tale che senza incitamento il Palermo rendesse meno.
    Quello del grande pubblico di Palermo passionale e caloroso e una favoletta, non c’e’ mai stato grandissimo sostegno ad eccezione del 2004-05 dopo 32 anni lontani dalla A e cmq con tanti abbonati spettatori non tifosi.
    D’altra parte quando andammo in Europa nella partite di coppa andava poca gente e pian piano lo stadio pieno si e’ cominciato a vedere solo contro le strisciate.
    Ricordo nell’anno di Amauri con il Palermo in testa nelle prime nove giornate Guidolin si lamento’ dei vuoti sugli spalti.
    Negli ultimi anni poi il sostegno e’ totalmente venuto meno al di là delle poche decine di tifosi che si radunano sul piazzale. E quello di Zamparini e’ solo un alibi la verità e’ che la presenza in massa c’e’ solo quando si vince o si pensa di vincere o quando l’avversario e’ di grido.
    Tante società hanno avuto contrasti con le tifoserie ma Bergamo Genova Firenze Napoli la stessa Torino sponda granata o Roma sponda Lazio non mi pare abbiano mai vissuto situazioni di stadio deserto eppure sono tutte società che hanno fatto la B come il Palermo.
    Sig.ra Delia si rassegni a Palermo tifosi veri pochi spettatori molti chiacchieroni tantissimi.

    1. Le squadre citate da te non hanno avuto un presidente di nome Zamparini…. L’Europa League è considerata una coppa Europea di serie B è la mala copia dell’ex coppa Uefa,oggi l’unica coppa Europea si chiama Champions League. Senza vero calcio=stadio vuoto.

      Gli allenatori avversari cominciarono a fare andare a mille nei primi minuti delle partite i propri giocatori al fine di indurre all’errore quelli del Palermo e scatenare i fischi del pubblico in modo tale che senza incitamento il Palermo rendesse meno ???!!

    2. Se a Palermo non ci fossero tifosi il suo presidente non avrebbe mai investito il suo denaro a Palermo nel 2002. investi in quanto Palermo era una grande città dove mancava la serie A.

  2. Bisogna accettare quel che passa il covento. E perora il convento passa questo. Alti e bassi della squadra, giocatori che si impegnano, anzi no. Una quadra che non si capisce di chi è o di chi sarà. Bisigna accettare tutto, per l’amore benedetto, o maledetto che abbiamo per questa maglia.

  3. Per vari motivi non sono mai stato un estimatore degli articoli della Signora Romano, però devo ammettere che la sua fede calcistica e il suo amore per il Palermo sono ammirevoli e non solo…
    A differenza di tantissimi palermitani (e spessissimo di tanti tifosi rosanero) che per abitudine criticano, smontano, demoliscono e danno torto molto spesso per partito preso, lei è sempre propositiva, anche quando non è d’accordo con qualcuno.
    A casa mia questo è un pregio grandissimo meritevole di stima.
    Perchè è sempre facile aprire la bocca e manifestare dissenso, soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto, ma avere idee, proporre soluzioni, avere atteggiamenti positivi è molto più difficile, ma alla fine premia e contribuisce ad un clima più disteso, condizione ideale per uscire da un problema.
    Grazie Delia

  4. Basterebbe capire la realtà del Palermo calcio attuale per evitare critiche adminchiam come dice Alessandro Amato, purtoppo a Palermo sono tutti bravi a pretendere e molto meno nel dare ad iniziare dai tifosi che vorrebbero che il Palermo attuale giocasse come una strisciata zeppa di campioni ma di andare allo stadio per sostenere la squadra della propria città non se ne parla

    1. X sostenere la squadra della propria città allo stadio bisogna acquistare un biglietto, logicamente la B non attrae quindi la gente non spende soldi x lo stadio.

  5. Dichiarazione del procuratore Peppe Accardi di oggi:
    “In questa situazione però anche Palermo deve fare la sua parte. Quest’anno i tifosi non ci sono stati. La crescita degli spettatori nelle ultime partite? Il tifo rosanero è strano, quando siamo andati in A nel 2004 si è passati dal pienone ad avere undicimila abbonati al terzo anno con la Coppa Uefa di mezzo. “

  6. Questo è il tifoso palermitano, bravo a sentenziare dietro una tastiera ma nei fatti ………… . I veri tifosi rosanero eravamo quelli degli anni settanta ed ottanta. Tifosi a cui interessavano i colori e non questi di ora che sanno giudicare e basta.

  7. E’ il Palermo che ‘un si mierita’ niente. Da sempre. Squadra disgraziata. Disse una volta un emerito giornalista (palermitano) che la colpa è dei colori, il rosa e il nero portano attasso. Un si mierita niente, levaci manu. ‘Ognuno sta sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera’. Ma non vale per il Palermo, che quel raggio di sole, seppur illusorio, ormai è innominabile, riguarda l’Innominato. Squadra disgraziata, che se provi a ricordare quei successi, ti pigghiano pi fissa, per untore, anzi per lecchino. Non rimane che buttarsi sulle strisciate, sulla Juventus, ca va sans dire. Che spettacolo ieri, in effetti un altro sport rispetto a quello che gioca il Palermo e che luci, le luci di Sky. E in questo mondo di luci, sentirsi nessuno. Fino all’ingresso di Dybala, fino al ‘Vai Paulo!’ dell’enfatico Caressa. E Paulo (luce dei miei occhi, ora riserva) andava, ne faceva fuori tre, restava con il pallone tra i piedi per poi dirigersi verso la bandierina e il triplice fischio. Chi fischia, chi grida? Di ‘Paolo’ non mi rimaneva altro che una visione inquietante, come nei sogni che d’un tratto diventano incubi. Una montagna di milioni, un procuratore, due procuratori, il mazzetto degli imprevisti del Monopoli e il carcere del Monopoli, dove si andava senza passare dal via. Che squadra disgraziata. Ps Al Monopoli prendevo sempre il fischietto, come segnaposto, perché non lo voleva nessuno. Mi sembra che adesso, nelle nuove edizioni, li abbiano cambiati tutti. Si chiamano pedine.

  8. Signor mic non crede che il suo comportamento sia dettato da un fastidio della gente mi spiego la gente vuole il grande calcio” ultimate dimensional” x dire soprattutto le nuove ed il vecchio proprietario vende e blocca tutto non se lo chiede mai il perché da pari grado lei ci parla con i suoi genitori ? A posteri l’ardua sentenza….

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