Perinetti: “Mai detto di no al Palermo. Questa maglia…”

“Per me la maglia rosanero resta sempre una magia, una visione. Non sono mai riuscito a dire di no al Palermo“. Così l’ex d.s. del Palermo, attualmente al Brescia, Giorgio Perinetti sulle pagine del Giornale di Sicilia. Perinetti ricorda il passato e le esperienze in rosa: “La promozione che sento più mia è quella dalla C1 alla B del 2001“.

Ma il rapporto con il Palermo inizia tanti anni prima: “Già nel 1987, quando il Palermo ripartì dopo il fallimento. Il presidente della Roma mi chiese di trovare una persona in grado di ricostruire il club. E io indicai Franco Peccenini e dietro le quinte gli diedi una mano. Anni dopo feci la scelta di scendere in C – prosegue- In avanti Dybala, Belotti, Gernandez, Vazquez e Lafferty. Vincemmo a mani basse”.

L’ex ds prosegue raccontando la rottura con il club, arrivata quando Zamparini prese Lo Monaco, una convivenza ritenuta “impossibile”. “Lo Monaco prese giocatori che non giocavano da mesi. Solo Sorrentino fu un buon colpo“. Sul calciatore più importante portato in squadra Perinetti non ha dubbi: Josip Ilicic: “Lo consigliai io a Zamparini. Gli presentai il procuratore. Poi Belotti, per cui ci misi la faccia”. Infine, Perinetti torna al presente: “A Palermo le pressioni sono forti. Lottare per vincere dà una grande carica, ma essere obbligati a vincere è un macigno. Cessione? Quando la situazione sarà normalizzata qualcuno si farà avanti”.

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9 thoughts on “Perinetti: “Mai detto di no al Palermo. Questa maglia…”

  1. Caro Giorgio se ceri tu sicuramente non avremmo assistito a certi spettacoli avvilenti, mi auguro che se un domani il Palermo cambia proprietà chi subentra ti prenda al suo fianco, e da li che capiremo quanto serio sia l’impegno che metteranno nel fare una squadra finalmente vincente

  2. La Sora Camilla che tutti la vogliono…’Qualcuno si farà avanti’ dice Perinetti. Chi? Quel qualcuno si è già fatto avanti, meno di due anni fa, grazie ad un’opportunità irripetibile (BANDO), ma pare già in procinto di alzare le mani, in segno di resa. I presupposti fondamentali dello stesso bando, già andati per aria. V. ‘Continuità’, v.’Gestione Stadio’ (il Nuovo Palermo gioca nel ‘Suo’ stadio grazie ad un ‘nulla osta’ rinnovabile) . V. ‘Progetto di Serie Superiori’ (tra le le quali veniva menzionata persino la Serie A, da raggiungere in tempi brevi). Vero, la disgrazia del Covid, ma poteva essere un’ulteriore opportunità (V. Ternana, v. Falletti anche ieri autore di una doppietta).

  3. Quanto alla maglia ed alla sua magia. Un affermato giornalista palermitano (di nota fede interista) una volta aveva detto che la colpa delle sfortune del Palermo era da ricercarsi nei colori, il rosa ed il nero, che evidentemente portavano attasso. Quindi un po’ mi sorpresi, nel vedergli assegnato l’articolo di fondo nella prima pagina del GdS, il giorno dopo la ‘Promozione’. Più appropriato per sensibilità e ispirazione, all’interno, il pezzo di Fulvio Abbate, incentrato su una mirabilia trovata e acquistata, da giovane, al mercato di Piazza della Marina. Un vecchio calendario in rosa e nero con le partite del Campionato del Palermo. Ps Tipo strano Abbate, forse un poeta o un visionario. Su Telederruti, una sua ‘recensione’ (‘in anticipo’, al buio) sul film ‘Mia madre’ di Moretti (un paio di mesi prima dell’uscita e quando ancora non se ne sapeva nulla) mi sembrò, dopo la visione, più azzeccata di tutte le altre. 

  4. MAGARI AVESSIMO UN TIPO ALLA FRANCO PECCENINI ,CHE GUARDA CASO CONSIGLIATO DA PERINETTI QUINDI UNA GARANZIA, CHE CON 1 CENTESIMO AI TEMPI DI FERRERA E POLIZZI COSTRUI’ UN OTTIMA SQUADRA, ERA IL PALERMO DELLA RINASCITA, I PIU’ GIOVANI NON RICORDERANNO.
    OGGI PIANGIAMO SAGRAMOLA IL PEGGIO CHE CI POTESSE CAPITARE.

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