Pescara, cori razzisti contro Muntari: “Arbitro? Doveva fermare la gara”

Brutto episodio verificatosi questo pomeriggio a Cagliari. In occasione della gara tra i sardi e il Pescara, sono stati rivolti alcuni insulti razzisti verso Sulley Muntari. Il centrocampista degli abruzzesi, nel secondo tempo, ha deciso di abbandonare il campo in segno di protesta.

“Avete visto tutti quanto successo, i tifosi facevano i cori durante il primo tempo”, racconta Muntari a Sky. “Un bambino piccolo li faceva accanto ai suoi genitori – rivela – . Sono andato lì e gli ho detto di non farlo. Gli ho dato la maglia, per insegnare che non si fanno queste cose. Serve dare esempio per farli crescere bene”.

Deluso e mareggiato Muntari per l’episodio. Ma oltre ai cori beceri dei tifosi, al centrocampista ha dato fastidio l’atteggiamento dell’arbitro: “Ho parlato con l’arbitro e mi ha fatto incazzare. Mi ha detto che non dovevo parlare con il pubblico. Ho insistito dicendogli che doveva avere il coraggio di fermare la partita. L’arbitro non serve solo a stare in campo e fischiare, deve fare tutto. Anche sentire queste cose ed essere da esempio”.

Non le manda a dire Muntari, al pubblico sardo e all’arbitro. La Serie A si macchia di un altro episodio da condannare. Da ricordare la similitudine con l’episodio che colpì un altro ex Milan, Boateng, che lasciò il campo do svariati insulti dei tifosi della Pro Patria in amichevole.


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