Ranieri a Repubblica: “Catania e Palermo palestre di vita e di calcio”

Un maestro di calcio si “intrufola” nel derby di Sicilia. Claudio Ranieri, doppio ex di Palermo e Catania, ha espresso il suo pensiero su Repubblica in un’intervista rilasciata a Salvatore Geraci.

Le due città, in C, sono un nonsense – afferma -. Però, inutile piangere sul latte versato, piuttosto è vero che la Sicilia dovrebbe avere almeno due club in A. Lo meriterebbe. Impossibile fare pronostici, sono sempre partite speciali. Preferisco una frase scontata: mi auguro che sia una bella partita e che vinca il migliore”.

L’uomo del miracolo di Leicester ha lasciato la Serie A e la Sampdoria per andare in Inghilterra a l Watford. “Non vivo di ricordi, io guardo avanti. La Premier League è tra i migliori campionati del mondo. Tutti i fuoriclasse sono qui e anche i più bravi allenatori. Spero che i giocatori assimilino in fretta le mie idee”.

Poi il passato: “A Catanzaro otto stagioni, poi due a Catania e due a Palermo. Passai al Catania a 31 anni, una scelta felice. Era la formazione di Sorrentino, Mastalli, Cantarutti, Morra, guidata da Gianni Di Marzio. Giocavamo a memoria e con grinta. A Palermo primo anno straordinario, con Rosati al timone. Un vero uomo il povero Tom che poi sarebbe morto di tumore nel corso dell’estate. Portare i rosa in B, una vera impresa”.

“Zamparini? Il presidente che verrà ricordato a lungo sarà Renzo Barbera, persona squisita che ho avuto la fortuna di conoscere e che rappresentava quell’umanità che oggi non esiste più”.

Infine il perché dell’addio ai blucerchiati: “Non è stata una questione economica, qui guadagno molto meno. Quando Ferrero mi ha preso e la Samp stava in brutte acque, l’ho visto entusiasta. A lavoro ultimato, la sua faccia è cambiata, così ho preferito andare via. Sono disposto ad accettare situazioni problematiche ma devo sentire trasporto, altrimenti è inutile che resti”.

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