Riforma Serie C, si va verso i gironi a estrazione con correttivi

Procede il progetto di riforma dei gironi della Lega Pro. La commissione, alla quale prendono parte dirigenti di alcune società di Serie C (c’è anche Dario Mirri), sta già formulando alcune proposte e la prima prevede i gironi a estrazione con correttivi.

L’idea proposta prevede di eliminare il criterio della suddivisione orizzontale dei gironi come è stato finora, ma l’intenzione è di far prevalere il criterio della estrazione. L’obiettivo della riforma è quello di garantire maggiore interesse e divertimento e, per far ciò, verrà presentata l’idea di campionati più brevi e formule playoff più lunghe.

Ci sarebbero alcuni criteri che verrebbero rispettati, come la possibilità di mantenere alcuni derby, oppure l’individuazione a livello logistico di precarietà per le quali non sarebbe il caso di far andare una squadra incontro a problemi inerenti, ad esempio, gli spostamenti.

A ‘La Nazione’, il dirigente del Pontedera, Andrea Bargagna, che fa parte della commissione, ha confermato le idee per la riforma: “Siamo già al lavoro per studiare come strutturare la prossima stagione calcistica. Dobbiamo garantire spettacolarità ed interesse e favorire il ritorno degli spettatori agli stadi, un’abitudine che il Covid ha cambiato. Insieme al presidente Ghirelli stiamo lavorando per avere il 20-30% di spettatori per i playoff, ma il mio augurio è che entro la fine di febbraio-marzo ci possa già essere uno spiraglio”.

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3 thoughts on “Riforma Serie C, si va verso i gironi a estrazione con correttivi

  1. ma è una follia!
    la serie C deve rimanere a gironi geografici. Che senso ha che il Palermo o il catania vadano a giocare a trieste o ad alessandria? o che il padova vada a giocare a potenza? sarebbe costoso e dispendioso per le squadre e per le tifoserie!

  2. Altra follia sono proposte di riaprire stadi a marzo.
    Ci sono 15mila nuovi casi ogni giorno, centinaia di morti ogni giorno, ospedali pieni, c’è pure la variante inglese più pericolosa e pensano a riaprire gli stadi? Il problema non è vedere la partita all’aperto e distanziati. Il problema sono spostamenti nei mezzi pubblici, assembramenti in fila per entrare, assembramenti nella zona tornelli, assembramenti nelle zone interne che portano al campo.

  3. Bisogna puntare al girone unico a 22 squadre,con quattro promozioni e la formula dei play off,con squadre di blasone e piazze all’altezza,che possano dare imporatanza mediatica alla C.

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