Sorrentino: “Futuro Pelagotti? I matrimoni si fanno in due”

Parla Stefano Sorrentino. L’ex portiere e capitano del Palermo, ora agente dell’estremo difensore rosa Alberto Pelagotti, parla di “destino” nell’intervista rilasciata oggi al Giornale di Sicilia. “Sembra fatto apposta, una storia così non l’avrei mai immaginata neanche se l’avessi provata su un copione”.

L’ex giocatore è pronto a cominciare una nuova avventura. “Per me è una nuova sfida. Siamo partiti e fatalità la prima procura firmata è proprio col portiere del Palermo – afferma -. Rapporto con Alberto? Parte da molto prima. Ci conosciamo da tempo, addirittura quando venne a Palermo in Serie D mi chiamò, perché circolavano voci sulla possibilità che io venissi a giocare nuovamente in rosanero”.

“Mi disse che se fossi venuto io, lui non avrebbe avuto cosa fare a Palermo – prosegue Sorrentino -. Da quel giorno abbiamo continuato a sentirci. Sul suo futuro bisogna capire le intenzioni della società, ma comunque ha un contratto e vuole rimanere. I matrimoni si fanno in due. Alberto sa che fuori dal campo ci sono io a dargli una mano. Anche due se serve”.

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8 thoughts on “Sorrentino: “Futuro Pelagotti? I matrimoni si fanno in due”

  1. Ehi, un po’ di pazienza, che diamine! C’è un mucchio di cose da sistemare, non c’è soltanto Pelagotti! Pelagotti, ho rivisto tante volte il gol fatale dell’Avellino, con Pelagotti impegnato nel ballo del mattone. ‘Con te, con te. che sei la mia passione…’

  2. Auguro a Sorrentino ben altri assistiti e che questo matrimonio naufraghi al più presto. Ma con questa dirigenza temo che dovremo sorbirci ancora uno dei portieri più scarsi mai visti a Palermo

    1. Perfetto. Null’altro da aggiungere se non sperare che questi dirigenti diano finalmente prova di una leggera competenza, non confermandolo. Ma mi meraviglierei, perché non credo… però lo spero, altrimenti il prossimo anno sarà la solita tragedia.
      Il ruolo del portiere è basilare.

      1. Parlo in generale, per me questi procuratori dovrebbero essere aboliti, era meglio all’antica quando il giocatore trattava il contratto direttamente con il presidente.

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