Tedesco: “Il vero crimine di Miccoli? La sua grande ingenuità”

“Non è facile spiegare con le parole il dolore che sto provando in questi giorni per quello che sta vivendo il mio amico fraterno Fabrizio”. Queste le parole dell’ex Palermo Giovanni Tedesco, compagno di squadra di Miccoli, ora in prigione dopo la decisione della cassazione che ha confermato i 3 anni e 6 mesi.

“Non sono il suo avvocato e non devo difenderlo a spada tratta come in un’aula di tribunale – prosegue -, soprattutto non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria, ma credo di essere uno dei pochi che può affermare di conoscerlo veramente“.

“Fabrizio è uomo dal cuore d’oro – spiega Tedesco -, la persona più generosa che io abbia mai conosciuto, ha fatto del bene a tantissime persone nel corso della sua vita, sempre in silenzio, sempre con una immensa umiltà. Come tutti gli esseri umani ha compiuto degli errori, alcuni molto gravi come lui stesso ha ammesso, per i quali ha chiesto in tutti i modi di essere perdonato e che segneranno per sempre la sua vita e la sua carriera”.

Quello che più mi fa male è vederlo adesso accostato ai peggiori criminali, quando il suo vero crimine è stata la sua grande ingenuità. Il mio desiderio è che Fabrizio possa presto tornare ad essere un uomo libero e che possa ricominciare i suoi progetti e la sua vita con la serenità che merita. Forza amico mio. Campione eccezionale in campo, uomo umile e dal cuore enorme nella vita”, ha concluso.

 

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2 thoughts on “Tedesco: “Il vero crimine di Miccoli? La sua grande ingenuità”

  1. Vivo a Palermo da quando sono nato. Città apparentemente sorniona re accogliente , generosa in alcuni tratti. Ma , attenzione. Città tentacolare, che ti abbraccia ma ti può anche stritolare . Miccoli forse andava guidato. Anche protetto. Ma ormai è troppo tardi. Forza ragazzo. Ce la farai.

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