Trapani, la verità di Heller: “Mi hanno isolato ed eliminato, la società ha problemi”

Parla Giorgio Heller. L’ex presidente del Trapani racconta la sua verità dopo le frizioni con Petroni e la costituzione del nuovo CdA sottolineando (a suo dire) di essere stato “accerchiato” ed “eliminato” per avere evidenziato dei problemi di gestione: “Lascio la presidenza amaramente e conscio che in società ci sono dei problemi che io ho semplicemente provato a mettere in evidenza. Voglio che sia chiaro: io pago per questo, non ci sono altre ragioni. Me ne vado con onore, resterò sempre orgoglioso di quello che ho fatto”.

In conferenza stampa Heller afferma: “Partiamo dalla fine. Le dimissioni dei consiglieri sarebbero motivate da una mia intervista e da un mio post Facebook che avrebbero leso l’immagine del Trapani e perché si sarebbero sentiti offesi dalle mie dichiarazioni. Un giorno un giudice magari mi dirà dove stava il carattere lesivo. A quanto pare però il coraggio di chiedermi le dimissioni non l’hanno avuto. Hanno usato questo escamotage e nessuno mi ha dato una ragione di tutto questo. Diciamo che Petroni, durante un caffé, già il 30 dicembre mi aveva accompagnato alla porta”.

E sottolinea: “In questi mesi ho lavorato da presidente a titolo esclusivamente gratuito. Potrei parlare tanto, ma non lo faccio…. Dico solo che deve essere successo qualcosa: ci era stato garantito che il riferimento sarebbe stato Lorenzo Petroni, ma il personalismo di ci rappresenta la proprietà (Fabio Petroni, ndr.) è stato sempre più grande. In quel momento è iniziato il disgregamento di un’organizzazione giovane ma ben impostata e il mio ‘isolamento’ come presidente, proprio nel momento in cui si pensava a come rafforzare la squadra”.

E sul mercato dice: “Nember? Ha preso il ruolo di direttore sportivo, ma onestamente non so se sia mai stato formalizzato. I tre acquisti che ha fatto pesano per un milione e 100 mila euro, ma sono acquisti fatti extra budget: questi soldi a bilancio non erano previsti. L’autorizzazione a Nember a firmare i contratti è stata verbale e allora il presidente Heller ha iniziato… a rompere le palle. Ho semplicemente posto il problema all’ordine del giorno in CdA, visto che il presidente ha l’obbligo di vigilanza. Ma da lì, dall’isolamento si è passati alla decisione di eliminarmi. Due-tre persone hanno deciso a tavolino che me ne dovevo andare. Un vero accerchiamento. Fabio Petroni mi disse che dovevo fare un passo indietro per mettere ‘sicilianità’ nel CdA…. ma non si poteva fare senza le mie dimissioni? Domanda a cui non ho avuto risposta”.

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