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Tre gol e un regalo, tra colesterolo e trigliceridi. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

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Il record di arrivi all’aeroporto di Palermo e il consueto flusso di emigranti di ritorno a dicembre alla ricerca di colesterolo e trigliceridi con cui affrontare i rigori del rigido inverno del nord riempiono un po’ lo stadio, con beneficio anche dell’indotto industriale tipico palermitano, con gli expat che si sono fottuti quintali di pane, panelle, crocché e pure rascatura intorno allo stadio invece del frikandel o del pork pie. Bisogna vincere perché le altre non si fermano, aiutate pure dal culo che ultimamente sembra essersi dimenticato di noi, e quindi ce ne fottiamo del freddo e ci prepariamo alla battaglia muniti di sciarpa, guanti, giubbotto, scarpe termiche e financo mutande di lana.

Stellone ci tiene a fare gli auguri a tutti e quindi schiera la squadra con l’albero di Natale con Moreo a fare da Luca Toni supportato da Trajkovski e Falletti. Il Palermo parte subito fortissimo e siamo talmente inebriati dal bel gioco e dai postumi delle sbornie natalizie che ci ricorda il Milan di Sacchi, il Foggia di Zeman e in alcuni momenti addirittura il Palermo di Orazi. L’ardore dei primi minuti si spegne lentamente ma soprattutto non produce alcun gol e anche i pinguini cominciano a rumoreggiare. Fortunatamente al 25’ ci pensa il portiere dell’Ascoli a regalarci uno di quei gol da partita domenicale all’oratorio dopo un sabato da addio al celibato. L’estremo difensore bianconero stoppa la palla, dribbla se stesso e insacca lentamente tra lo stupore generale. Lo spirito natalizio e l’ansia da regalo lo hanno chiaramente condizionato.

L’Ascoli tenta una reazione ma dura pochi minuti perché il Palermo torna a macinare pressing e gioco, trascinato da un Moreo pimpante e frizzante già pronto per il karaoke della notte di Capodanno. La supremazia territoriale è schiacciante ma il risultato non cambia perché il Palermo è bellissimo fino alla tre quarti e si perde al momento di concludere, come un quindicenne al primo appuntamento.

Si torna in campo quando già il sonno ha quasi preso il sopravvento e veniamo scongelati solo con l’aiuto di un caffè Borghetti corretto con l’aggiunta di Lagavulin. Ci svegliamo per una traversa fortuita dell’Ascoli che ci fa spaventare e implorare per il gol della serenità che non vuole proprio arrivare. Esce Aleesami per un infortunio che pare brutto e entra Szyminski dopo un sondaggio infruttuoso tra il pubblico per cercare un terzino sinistro. Non cambia il risultato e l’ansia cresce anche perché, non si capisce come, l’Ascoli prende un’altra mezza traversa e noi cominciamo a farcela addosso per la paura, il freddo e per tutto quello che abbiamo ingurgitato nell’ultima settimana come se non ci fosse un domani.

Neanche il tempo di salutare uno spento Haas per Murawski che accade il miracolo di Natale e su una bella azione in velocità segna il redivivo Chochev con una bomba sotto la traversa. Il Palermo gioca di rimessa e in velocità e ha almeno un paio di occasioni ancora per triplicare ma il risultato cambia solo a cinque minuti dalla fine quando Szyminski trova un gol su una mezza carambola. Il Palermo torna alla vittoria con merito giocando bene e divertendo i presenti e i pinguini che li hanno accompagnati. È mancata un po’ di concretezza all’inizio e ci è voluto un regalo del portiere marchigiano per sbloccare la partita. Ma è Natale e senza regali non si può certo stare! Forza Palermo!

LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

Brignoli 6,5: Commette qualche sbavatura che alterna ad un paio di belle parate e soprattutto ha un gran culo perchè l’Ascoli, in un modo o nell’altro, prende due traverse e lui rimane imbattuto. Gastone Paperone.

Rispoli 6: Qualche bella sgroppata sulla fascia per rimembrare i tempi che furono, però con poca incisività e ancora meno idee su cosa fare con la palla. Vintage.

Bellusci 6: Evidentemente lo spirito natalizio frena la sua verve e lo rende un po’ troppo buono rispetto ai suoi standard da guerriero indomito e senza paura. Santa Claus.

Rajkovic 7: Spazza tutto quello che passa dalle sue parti senza pensarci troppo e anche con qualche intervento acrobatico. Prova a proporsi in qualche proiezione offensiva per festeggiare nel migliore dei modi il posto ormai fisso al centro della difesa rosa. Inamovibile.

Aleesami 7: Come ben sapete lo critichiamo sempre e comunque, perché i suoi cross sbilenchi ci fanno ammattire. Una volta che comincia ad “insertarne” uno appresso all’altro (alcuni malamente vanificati dai compagni) si fa male. Mezzo punto in più per l’infortunio. Sfigato.

(dal 17′ s.t. Szyminski) 7: Entra al posto di Aleesami infortunato per rinfoltire la linea difensiva e invece prima si smarca bene in un paio di azioni offensive e poi segna addirittura il gol dell’apoteosi rosanero. Ma chi glielo doveva dire?

Haas 6: Non si becca l’insufficienza solo perché abbiamo vinto, siamo primi ed i suoi parenti erano seduti proprio dietro uno dei vostri cronitifosi che lo mandava a quel paese dopo l’erroraccio che avrebbe potuto sbloccare molto prima la partita. Raccomandato.

(dal 27 s.t. Murawski) 6,5: Appena entra, il Palermo che stava soffrendo maledettamente chiude il match. Quadrifoglio.

Jajalo 6,5: Meno visibile del solito, ma solo perché con questo schema di gioco l’azione passa necessariamente da altri piedi però il suo apporto è come sempre inestimabile. Marmoreo.

Chochev 7,5: Rientra da titolare e segna un grandissimo gol che, soprattutto, ci impedisce di soffrire come bestie nell’ultimo quarto d’ora e solo per questo noi – già provati da panettoni, torroni, scaccio, alcol, tacchini e lasagne – gli siamo immensamente grati. Volontariato.

(dal 38′ s.t. Fiordilino) s.v.:

Falletti 7: Corre come un dannato in ogni zona del campo, gioca mille palloni, viene anche discretamente picchiato ma si rialza sempre, senza tanti fronzoli e ricomincia. Peccato non avere messo il suo sigillo personale pur avendone avuto l’opportunità. La “garra”.

Trajkovski 7: Dimostra che quando vuole può fare la differenza con il suo talento e anche impegnarsi. Quando vuole, appunto. Ieri voleva.

Moreo 8: Non abbiamo più parole per questo giocatore che continua a collezionare l’importante riconoscimento di “Man of the Match” dei vostri cronitifosi, addirittura anche quando non segna. Corre, controlla, stoppa, dribbla, recupera, tackle e così via un altro giro, fino a pressare pure sul portiere avversario e costringerlo alla papera dell’anno. Manny Tuttofare.

Stellone 8: Gli avevamo chiesto di trovare qualche sorpresa sotto l’albero per cambiare il corso dei pareggi in cui sembravamo esserci infilati e lui ci ripaga con un albero di natale con doppio trequartista e filotto di rinterzo. Gioco, partita, incontro. Chapeau.

(fuori concorso): Perrucchini 10: Un gran gol al termine di un dribbling entusiasmante che apre le porte alla vittoria dei rosa, consolida il primato in classifica e ci regala una serata di serenità e gioia in linea con il periodo festivo. Eroe.

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