A inizio stagione nessuno avrebbe puntato su di lui, nessuno si sarebbe fidato di coloro i quali dicevano che Nestorovski era l’attaccante titolare del Palermo e nessuno avrebbe immaginato che a 6 giornate dalla fine ci saremmo posti la domanda sul suo lungo digiuno. Nestorovski è stata per tante giornate l’unica speranza dei rosanero per la salvezza: i suoi gol hanno fatto sognare i tifosi e hanno fruttato tanti punti. Tant’è che è 3 volte più probabile che il Palermo vada a punti se segna il numero “30” che se rimane a secco, stando ai dati di questa stagione. Non è una coincidenza se, allora, la squadra ha raccolto un solo punto nelle ultime sei partite, quelle con il macedone a secco di gol. Bisogna tornare addirittura a Palermo-Crotone per ritrovare un gol su azione dell’ex Inter Zapresic, gol decisivo per l’ultima vittoria sin qui.

Dopo un avvio complicato con Ballardini, con il quale non è riuscito a sbloccarsi, facendo alimentare il polverone sul mercato offensivo (e non solo) di Faggiano e Zamparini, Nestorovski si sblocca con De Zerbi alla quarta giornata nella sfida contro il Crotone all'”Adriatico”, da lì non si ferma più, conquistandosi l’appellativo di “Nestogol”. La squadra non ne può fare a meno, tant’è che è l’unico ad aver giocato tutte le partite (soltanto una partendo dalla panchina), realizzando ben 10 reti. Il Palermo è andato a punti solo in 10 occasioni su 32, in 6 delle quali c’è la firma del macedone, che, ha così regalato al Palermo ben 10 punti dei 16 totali. Un’incidenza da grande attaccante, con pochi eguali in Europa, seppur ancora con qualche limite: ancora nessuna doppietta all’attivo, frutto anche di una squadra che lo ha agevolato poco.

Causa anche di questo è il digiuno da gol che ormai lo perseguita da ben 6 giornate. Più volte Lopez in conferenza stampa ha voluto ribadire come la squadra serva poco il macedone e quelle poche volte che gli mettono la palla in area, lui la trasforma in oro. Il miglior periodo, infatti, lo ha vissuto con De Zerbi con il quale ha raggiunto una media di più 0.5 gol a partita, 7 dei 10 totali; gli altri li ha realizzati con Lopez con una media di 0.3 a partita. Completamente a digiuno sia con Ballardini, sia con Corini per ben 6 partite. I, digiuno da gol attuale, però, non è un record stagionale: infatti tra la 14esima e la 21esima giornata, il macedone è rimasto a secco fino a sbloccarsi nella gara col Napoli. Tra l’altro, altra statistica che evidenzia la centralità della punta rosanero, le uniche squadre a cui non ha segnato sono Inter, Sassuolo, Juventus, Udinese e Roma.

La risposta alla domanda iniziale non l’abbiamo, ma sappiamo che senza dubbio l’andamento della squadra sta influenzando anche il rendimento personale di Ilija, che ha più volte mostrato anche la grinta e la rabbia di crederci fino alla fine, conquistandosi con questo anche la fascia di capitano. Il suo digiuno è anche l’evidenza che la squadra ha mollato: pochi palloni ricevuti e, di conseguenza, pochi gol realizzati e l’Empoli che si allontana dal fondo della classifica. Non si vede più neanche la grinta negli occhi del numero “30”, primo nome sulla lista delle cessioni per l’estate. Tante squadre lo stanno tenendo sott’occhio, tipo il Napoli, che lo voleva estirpare al Palermo già a gennaio, perché il “Nestogol” di inizio stagione non si è perso, è solo demotivato, e solo con una squadra che gioca per lui, e magari per obiettivi diversi dalla salvezza, può realizzare il suo sogno di diventare capocannoniere di Serie A.

 


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