Morte Astori, indifferenza Dani Alves: “Ogni giorno muoiono tanti bambini”

La morte di Davide Astori ha sconvolto l’intero mondo del calcio, con tanti messaggi d’affetto nei confronti anche di famiglia e tifosi della Fiorentina. Alla vigilia della sfida di Champions League contro il Real Madrid, però, Dani Alves, terzino del Psg, commenta con grande indifferenza la morte di Davide Astori.

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Alla domanda sulla morte del giocatore viola, Dani Alves risponde seccamente: “Non ne siamo stati turbati più di tanto perchè non lo conoscevamo molto. Sono addolorato per la sua famiglia, penso che Davide abbia fatto quel che doveva in questo mondo caotico, credo che ormai sia in un posto migliore”.

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Con freddezza continua dicendo: “Nel mondo ogni giorno muoiono migliaia di bambini, che non ricevono altrettanta attenzione. Tutti dobbiamo morire prima o poi, perchè siamo di passaggio. Magari siamo tristi, ma non di certo come i suoi familiari”.

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3 thoughts on “Morte Astori, indifferenza Dani Alves: “Ogni giorno muoiono tanti bambini”

  1. Ecco, appunto… Pensa ai bambini da te citati quando compri i tuoi vestiti firmati da migliaia di euro e scorrazzi con le tue auto che valgono quanto mezzo PIL italiano, buffone che non sei altro!!!

  2. Mi sembra una buona disanima dei mali di oggi. Credo però che il principale di oggi si chiami INDIFFERENZA, non inteso come noia ed accidia, ma soprattutto come l”interessarsi ai bisogni (cibo, alloggio, sicurezza) che Manslow oltre un secolo fa definiva come “primari rispetto ad altri (socialità, relazioni ed anche la religiosità). Manslow diceva che i bisogni secondari possono essere soddisfatti solo nel momento in cui le persone non sono preoccupate dai bisogni primari perché li hanno soddisfatti. In questo momento storico secondo me l”indifferenza verso la fede e la vita della parrocchia può nascere anche dalle preoccupazioni che la crisi economica ha messo nella nostra testa: dedichiamo sempre più tempo al lavoro (quando si ha..) perché siamo preoccupati per il presente ed il futuro nostro e dei nostri figli e quindi abbiamo sempre meno tempo e voglia di dedicare energie e tempo ad altre attività, compresa quella parrocchiale. Come si esce da questa situazione? Difficile saperlo…… bisognerebbe riacquistare fiducia (Papa Francesco dice di “essere ottimisti” e non lasciarsi andare al pessimismo) e come diceva Padre Mariano commentando il Vangelo qualche settimana fa “bisogna fidarsi di Dio”, ma, parlo per la mia esperienza, non sempre mi basta.

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