Brunori: “Amo Palermo. Ho pensato al ritiro, ma la mia rivincita sarà la B”

FOTO PEPE / PUGLIA

Matteo Brunori tra passato, presente e futuro. L’attaccante nato a Macaé in Brasile che ha realizzato cinque gol e due assist nelle prime tredici giornate si racconta a Repubblica nell’intervista di Salvatore Geraci.

“Avevo un anno quando mi sono trasferito in Italia, non certo l’età per consentirmi ricordi”. Il nome intero è Matteo Luigi Brunori Sandri, ma il calciatore ha fatto cancellare Sandri: cognome del padre mai conosciuto. “Tatuaggi? Speciale quello che ho al polso: data di nascita e morte appunto di mio nonno. Nessuno invece relativo al calcio. Una storia che devo ancora scrivere”.

Non sempre quello che vogliamo si realizza – prosegue -. Bisogna trovare l’occasione giusta. Dopo Arezzo, la mia migliore annata tra i professionisti, sono andato in B senza riuscire a sfondare. Non mi do colpe, era destino. Ho scelto Palermo per rimettermi in gioco e ripartite con nuove emozioni e speranze per una rivincita che voglio prendermi insieme ai compagni e alla città”.

Brunori è cresciuto ad Assisi, insieme al nonno a cui deve parte del suo nome e che possedeva un’azienda per la produzione del cashmere. Ora a Mondello, vive con la futura moglie e la cagnolina Nina. Dalila? Ci siamo conosciuti a Perugia. Lavorava in un centro commerciale, quando ero col Villabiagio in D. Un colpo di fulmine. Ci sposeremo a giugno del 2022 e andremo negli Stati Uniti, com’era stabilito prima del virus”.

Poi il futuro: “Se siamo da B? Le parole non servono, bisogna dimostrarlo con i fatti. Sicuramente ci sentiamo all’altezza delle altre pretendenti. In squadra abbiamo giocatori forti, sarebbe da pazzi non provarci. Da piccolo tifavo Milan. I miei idoli Kaka e Pato che con i loro colpi risultavano decisivi. Ancora oggi sono un simpatizzante e vorrei che vincesse lo scudetto”.

A 27 anni è il momento di spiccare il volo. “Alla mia età non esistono alternative. O vai in B o i problemi aumentano. Palermo mi ha trasmesso subito un’emozione forte, una scelta che rifarei altre mille volte”. Nonostante Brunori abbia anche pensato di smettere. “In pratica, lo avevo fatto quando dalla Pro Patria sono precipitato nei campionati di Eccellenza. Piano piano ho avuto la forza di ricominciare“.

“La Juve non mi ha illuso – spiega l’attaccante -, mi ha preso dopo la stagione dei diciassette gol, mi ha dato l’opportunità della B. Tutti pensano alla Juve come traguardo finale, nella realtà dei fatti solo uno o due ci riescono, gli altri tremila vanno in giro. Futuro? Il mio contratto scade nel 2024. Mai dire mai. Ma non è il momento per certi discorsi. Non sono più un giovane ed è vero che mi trovo nel punto cruciale della carriera. Mi sento però un ragazzino e posso giocarmi le mie carte”.

Infine gli elogi degli ex allenatori: da Tedesco a Tedino, passando per Zauli che disse: “Il giorno che se ne andrà, si metterà a piangere”. “Me ne sono già accorto. Sarà, comunque, come dice il mister, il legame comincia a diventare profondo. Guardo gli avversari in tv, l’idea me la farò quando verrà il giorno. Manca poco ormai. Alla fine del girone d’andata avremo le risposte. Da gennaio sarà un altro campionato. Non siamo inferiori a nessuno”.

“Difficile fare pronostici, la domenica escono risultati pazzeschi, non esistono squadre materasso. Sei vuoi diventare protagonista non devi fallire gli scontri diretti. Le prossime sei partite daranno un’impronta a tutta stagione“, ha concluso.

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