Difesa blindata e attacco verticale: ecco come Inzaghi ha trasformato il Palermo ​​

Difesa blindata e attacco verticale: ecco come Inzaghi ha trasformato il Palermo

Sette undicesimi della formazione che ha vinto e convinto al debutto contro la Reggiana erano già in rosa lo scorso anno. Dieci su sedici, se si includono anche i subentrati. La domanda, spontanea, è inevitabile: “Ma siamo sicuri che fossero gli stessi?“. Perché il Palermo visto sabato sera è sembrato completamente diverso.

Il merito è soprattutto dell’effetto Inzaghi. L’allenatore piacentino ha trovato la formula per incidere in Serie B e non accetta compromessi: non si sposta di una virgola. Anche contro la Reggiana, i rosanero sono scesi in campo con idee precise e con un’identità ormai chiara, tipica delle squadre di Inzaghi. Certo, serviranno molti altri test per giudizi definitivi, ma tre parole chiave sembrano già scolpite nello spogliatoio: mentalità, intensità e verticalità.

Difesa solida e reazione immediata

Massimiliano Allegri, dopo la clamorosa sconfitta del Milan contro la Cremonese, ha parlato di una squadra che “non percepiva il pericolo” sul piano difensivo. Ecco, il Palermo lo percepisce eccome. Inzaghi ha blindato la porta, come aveva già fatto a Pisa: i toscani la scorsa stagione erano la seconda miglior difesa del campionato e primi per Expected Goals concessi.



La rete incassata da Bardi è stata episodica, frutto di una sfortunata deviazione. Per il resto, il Palermo ha concesso appena tre tiri nello specchio e ha tenuto la Reggiana lontana dalla propria area. La svolta mentale si è vista subito dopo il gol di Tavsan: in passato avrebbe provocato un crollo, stavolta Brunori e compagni hanno reagito trovando immediatamente il nuovo vantaggio. Segnale di certezze consolidate e di una squadra che non si disunisce nelle difficoltà.

Intensità e preparazione atletica

Il Palermo ha combattuto su ogni pallone, trascinato da un “Barbera” infuocato, con un’intensità che non si vedeva da anni. Merito anche di una preparazione atletica meticolosa, marchio di fabbrica delle squadre di Inzaghi. La squadra è apparsa brillante sia nel recupero palla che nelle transizioni offensive, mantenendo ritmi alti per oltre un’ora di gioco.

Inzaghi non ha modificato il suo credo: squadra corta, intensa e soprattutto verticale. I rosanero non sono un collettivo “da possesso palla”, come dimostra il dato finale quasi in equilibrio (49,5% vs 50,5%). Recuperato il pallone, l’obiettivo è attaccare subito in verticale. Il Pisa, nella scorsa stagione, ha chiuso il campionato col quarto peggior dato per quanto riguarda il possesso palla.

La Reggiana, per limitare l’efficacia del pressing rosanero, ha scelto spesso il rilancio lungo del portiere, costringendo il Palermo a trovare soluzioni alternative. Poteva essere una partita difficile, ma la squadra di Inzaghi l’ha interpretata alla grande sin dai primi minuti.

L’asse centrale decisivo

Per giocare in verticale servono interpreti pronti a velocizzare il gioco. Tre i protagonisti fondamentali: Bani, Ranocchia e Pohjanpalo. Il primo avvia l’azione con lucidità, rischiando anche il passaggio in verticale verso i trequartisti o la punta.

Ranocchia ha disputato una delle migliori prove in rosanero, sfruttando la sua capacità di calciare lungo. E poi Pohjanpalo, calamita di palloni, che ha dato peso e sostanza in attacco con sponde e giocate di squadra. Con la combinazione Bani-Ranocchia-Pohjanpalo, il Palermo arriva in tre passaggi ai 25 metri dalla porta avversaria.

L’idea è chiara, ma sono i dettagli a fare la differenza. Inzaghi lo sa bene e per questo lavora molto sulle palle inattive. Il gol su calcio piazzato non è arrivato solo per le prodezze del giovane portiere Motta, classe 2005, destinato a un futuro importante. L’allenatore ha intuito i punti di forza della rosa e li ha esaltati: con un giocatore come Augello in fascia, i cross diventano un’arma imprescindibile.

Cross, calci piazzati e nuove certezze

A fine gara si contavano nove calci d’angolo e ben 26 cross, situazioni che hanno spesso messo in apprensione la difesa avversaria. La qualità di Augello è ormai nota, ma contro la Reggiana la sorpresa è arrivata da Pierozzi, devastante sulla corsia destra.

È un Palermo pratico, senza fronzoli, che non teme di buttare palla in area e lo fa con tanti uomini: 35 i tocchi in area avversaria, contro i 19 della Reggiana. Impressionante anche il dato dei tiri in porta, ben 25, con 14 nello specchio.

Adesso serve continuità. Lo scorso anno le poche prestazioni di livello raramente erano seguite da conferme. Toccherà a Inzaghi compiere la ‘magia’. Finora, molte cose hanno funzionato per come dovevano. E con un “Barbera” acceso e passionale come sabato sera, tutto sembra un po’ più semplice.

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6 thoughts on “Difesa blindata e attacco verticale: ecco come Inzaghi ha trasformato il Palermo

  1. Be certo senza Gomes il Palermo è più veloce e imprevedibile il piede di Ranocchia e di livello superiore spero che entri in questo ruolo completamente con la testa allora ci divertiremo

  2. Inzaghi di calcio ne capisce.
    E questo andrebbe ricordato a quelli che continuano a chiedere il “regista” , il “centrocampista dai piedi buoni” e adesso un “degno sostituto di Magnani”. Tutto che “serve come il pane”.
    Qua l’unica cosa che serviva come il pane era un nuovo allenatore. E anche un nuovo direttore sportivo capaci di fare valutazioni esatte e valorizzare le potenzialità dove ci sono. E li abbiamo.
    E i giocatori in campo sembrano altri giocatori…

  3. Stiamo calmi che abbiamo giocato due partite ufficiali…. I segnali sono ottimi ma siamo ancora agli inizi.

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