Palermo, occhio al Bari: la squadra di Caserta è a caccia di riscatto ​​

Palermo, occhio al Bari: la squadra di Caserta è a caccia di riscatto

Il Bari arriva a Palermo con appena un punto in classifica dopo tre giornate: due sconfitte esterne e un pari casalingo contro il Monza. Il calendario non è stato facile: Venezia, Monza e Modena hanno imposto subito sfide impegnative, con le squadre affrontate in forma e ambiziose. Eppure, la sensazione è che il Bari debba fare i conti con problemi che vanno oltre l’avversario di turno.

Fabio Caserta, subentrato a Moreno Longo, ha presentato la sfida con calma, ma senza cercare alibi. Dopo il blackout di Modena, il tecnico ha puntato il dito sull’aspetto mentale: “Va messo da parte quello che non abbiamo fatto bene alla scorsa, e cioè stare in partita fino alla fine“.

Sul fronte uomini, il Bari ha qualche dubbio. Gytkjaer è recuperato e viene definito “fondamentale”, ma resta da capire se partirà titolare. Sibilli, al centro delle chiacchiere extra campo, viene blindato da Caserta: “Non mi va di parlare di cose extra calcio… È tranquillo sin dal primo giorno”. Un segnale chiaro: protezione della squadra e volontà di non trasformare questioni esterne in zavorra psicologica. La fiducia nel gruppo resta alta e la comunicazione interna sembra puntare a coesione e serenità.



Sistema di gioco e tattica

Dopo la sconfitta con il Modena, c’era chi si aspettava una virata tattica. Caserta è stato chiaro: “Per quaranta minuti fatti male, non vedo motivo di cambiare”. Il 4-3-3 resta il punto di partenza, ma con flessibilità. Sibilli, Partipilo e Rao garantiscono duttilità sugli esterni e il tecnico ribadisce di non essere dogmatico: il piano A resta valido, ma il Bari è pronto a cambiare se la partita lo richiede.

Non mancano ammissioni sui problemi strutturali. I biancorossi subiscono spesso per primi e la fascia sinistra resta un punto debole. Caserta non scarica colpe su singoli: “Va fatto un lavoro di squadra. Non è solo una questione che riguarda Dorval”. Partipilo viene seguito con pazienza: penalizzato dall’arrivo tardivo dopo il ritiro, deve ancora integrarsi nel ritmo squadra, ma il tecnico lo considera pedina potenzialmente decisiva. La fiducia nelle qualità dei singoli resta alta, così come l’attenzione alla crescita atletica e mentale dei giocatori.

Una storia che si ripete

Dietro al Bari c’è anche la gestione De Laurentiis, che impone ogni anno un ‘reset’ della rosa, spesso con calciatori in prestito o reduci da infortuni. Il rischio è partire sempre senza certezze, con squadre da costruire ogni stagione. Non sorprende il calo negli abbonamenti e l’allontanamento dei tifosi, che percepiscono la difficoltà di seguire una squadra in continua ricostruzione.

Storicamente, il Bari fatica contro il Palermo. Su 24 trasferte in Serie B, i pugliesi hanno vinto una sola volta. Negli scontri diretti complessivi, su 48 gare, il Bari ha vinto 15 volte contro le 17 del Palermo, con 16 pareggi. Inoltre, i pugliesi rischiano di rimanere senza successi nelle prime quattro giornate per la seconda stagione consecutiva in Serie B, una situazione già verificatasi solo in sei occasioni dalla stagione 1961/62 in poi.

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