È morto Giovanni Galeone, ex giocatore e allenatore: aveva 84 anni
È morto a 84 anni Giovanni Galeone, ex allenatore del Napoli e protagonista di quattro promozioni in Serie A — due con il Pescara, una con l’Udinese e una con il Perugia. Si è spento all’ospedale di Udine, città che aveva amato e dove aveva lasciato una traccia profonda. Figura raffinata e anticonvenzionale, Galeone è stato uno dei tecnici più carismatici e influenti del calcio italiano, punto di riferimento per allenatori come Allegri e Gasperini.
Allenatore colto e ironico, amante della vita e del bel gioco, ha segnato un’epoca con il suo calcio offensivo e la sua personalità unica. Una perdita che lascia un vuoto nel mondo del pallone, ma anche il ricordo di un uomo libero, coerente e profondamente umano.
Un uomo fuori dagli schemi
Nato a Napoli il 26 gennaio 1941 in una famiglia borghese, Galeone crebbe a Trieste, dove maturò una doppia passione: quella per la letteratura, trasmessagli dalla madre, e quella per lo sport. In gioventù divise il cuore tra la pallacanestro e il calcio, ma alla fine scelse il rettangolo verde, rinunciando agli studi universitari in economia.
Fin dagli inizi, il suo approccio fu diverso: curioso, riflessivo, aperto al mondo. Da ragazzo amava Sartre e i filosofi esistenzialisti, e questo spirito libero lo avrebbe accompagnato per tutta la carriera. “Giocavamo scalzi, come scugnizzi – ricordava – e mi innamorai del calcio croato, pieno di fantasia e coraggio”.
L’allenatore filosofo
Galeone fu un pioniere del gioco offensivo in Italia. Il suo 4-3-3 privilegiava ritmo, tecnica e libertà creativa, con esterni schierati sul piede forte e difesa a zona. Un calcio “croato per passione e olandese per vocazione”, come amava definirlo lui stesso. Era un esteta, ma mai un presuntuoso: osservava, punzecchiava, sorrideva, sempre con eleganza.
Ha ispirato intere generazioni: “Il Gale” era maestro per Allegri, Giampaolo e Gasperini, ma anche amico e confidente per tanti. Bon vivant, raffinato e ironico, chiudeva gli allenamenti con un bicchiere di champagne e citava Almodóvar: “Essere autentici costa, ma vale la pena”.

Grande Galeone,riposa in Pace!!!!
Grazie Maestro per quello che ci hai fatto vedere nel calcio.Ricordo il tuo Pescara fatto di calciatori”normali”ma che facevano divertire per il bel giocoChe DiO TI BENEDICA..
Grande Uomo, prima che allenatore. R.i.p.
Un grande allenatore e personaggio! RIP
Io ricordo che questo “personaggio” fece il diavolo a quattro e minacciò di denunciare la Federazione se non avesse radiato il Palermo. Matarrese prese la palla al balzo anche da questo e così fece. E guarda caso fu ripescato il Pescara retrocesso in C che nel frattempo si era affidato a Galeone.