Palermo, con Bani è un’altra musica: leadership e qualità per tornare a correre
Ci sono giocatori che, per status ed esperienza, riescono a spostare gli equilibri di una squadra anche senza essere numeri dieci o grandi bomber. In Serie B, Mattia Bani appartiene pienamente a questa categoria. I numeri parlano chiaro: due sconfitte e un pareggio nelle uniche partite saltate, seguite da una convincente vittoria al rientro dopo l’infortunio. Dati che confermano quanto la sua presenza faccia la differenza.
Bani si era infortunato a La Spezia ed era stato sostituito al 22′. Fino a quel momento aveva giocato tutti i minuti in campionato, sempre nel ruolo di perno centrale della difesa a tre. Una posizione complessa che richiede non solo solidità difensiva, ma anche qualità nell’impostazione. Bani stava interpretando il ruolo in modo impeccabile: con personalità e leadership, guidava il reparto e trasmetteva sicurezza ai compagni. Il suo stop, inevitabilmente, ha rappresentato una mazzata per la squadra.
Senza Bani si soffre
Peda è un buon giocatore e il futuro sembra dalla sua parte, ma oggi non è ancora Bani. Gli mancano personalità, esperienza e qualità nel comando della linea difensiva. Nelle tre gare in cui è mancato il numero 13 – contro Modena, Catanzaro e Monza – il Palermo ha raccolto un pareggio e due sconfitte, con un solo gol fatto e cinque subiti. Più che nei risultati, l’assenza di Bani si è sentita nella perdita di equilibrio e certezze.
Il difensore ex Genoa non è importante solo per la fase difensiva, ma anche per quella di possesso. È spesso il primo costruttore di gioco, capace di verticalizzare verso i trequartisti o gli attaccanti con precisione. La sua impostazione libera il play di centrocampo da eccessivi compiti di regia, consentendo alla squadra di alzare il baricentro. Bani vanta l’84% di passaggi riusciti, una percentuale notevole se si considera che non si limita ai semplici passaggi orizzontali di pochi metri, ma cerca spesso soluzioni più ambiziose e verticali.
Il ritorno del faro difensivo
Il rientro contro il Pescara è stato determinante. Il Palermo ha ritrovato stabilità in entrambe le fasi e Bani ha offerto una prova solida e intelligente. Con l’esperienza che lo contraddistingue, ha gestito le energie, chiedendo il cambio dopo 64 minuti per evitare di forzare eccessivamente dopo lo stop. Oltre alla sicurezza difensiva, Bani è anche un fattore offensivo: sui calci piazzati è sempre pericoloso e ha già siglato un gol decisivo contro il Cesena.
Sono proprio questi i profili scelti in estate dal club rosanero per compiere il salto di qualità. Senza elementi del suo spessore, è inevitabile faticare. Con il suo ritorno, il Palermo ha ricucito le crepe mostrate nelle ultime settimane e ritrovato compattezza.
Con Bani cambia tutto
Parlare di un sostituto all’altezza è quasi inutile. Bani era capitano del Genoa e titolare in Serie A: per sostituirlo servirebbe un giocatore dello stesso livello disposto ad accettare la panchina, ipotesi da ‘fantacalcio’. Con lui in campo, il Palermo ritrova ordine, fiducia e personalità. Ora serve continuità di rendimento per restare agganciati alle prime della classifica, che stanno correndo fortissimo.

Si fantacalcio, però è our vero che si vince se hai i ricambi all altezza dei titolari, e soprattutto non avendo sostituito Mignani, gravissimo errore.
Concordo in pieno.
Con Bani è davvero un altra musica in B, anche perché imposta dal basso egregiamente, ma per creare numerose palle gol ed andare in A ci vuole anche la qualità di un play centrale dinamico e onnipresente che può essere il solo Palumbo.
Vedo Vasic in notevole miglioramento, potrebbe essere lui il trequartista giusto, perché ha tutto, salta l’uomo e fa assist precisi.
Io punterei su di lui con pazienza. Il tempo è dalla sua parte.
In attacco Brunori e Pojanpalo. Le fasce con Augello e Pierozzi son in cassaforte. Di mediani discreti il Palermo è colmo. C’è da correggere qualcosa a gennaio su prendere ricambi all’altezza.
Poi se vogliono andare in A direttamente e prendono un Esposito, tanto meglio. ma ci credo poco.
Bani è un giocatore fuori categoria, l’ho detto dal primo minuto che è arrivato. Senza di lui l’intera squadra perde di solidità.Peda va bene come vice-Bani, ruolo nel quale sicuramente in B non si può pretendere di avere un giocatore all’altezza dell’ex Genoa…
L’errore imperdonabile commesso in estate è stato un altro: non prendere un sostituto di Magnani. Con Magnani-Bani-Ceccaroni avremmo avuto una difesa titolare da squadra di serie A, e non per modo di dire: avremmo avuto due giocatori (Bani e Magnani appunto) che per anni hanno giocato da titolari in serie A.
Con l’acquisto di Bereszinksy si è messa una pezza a quell’errore: Bereszinsky è un altro che ha un curriculum alla Bani/Magnani: anche lui ha giocato come titolare in serie A per anni, quasi sempre nella Sampdoria quando la Samp non era ancora allo sfascio totale come è ora… però:
1) Bereszinsky è un “ibrido”, può fare il braccetto meglio di Diakitè e Pierozzi ma non è un difensore puro, ed al posto di Magnani doveva arrivare un difensore puro;
2) Bereszinsky è arrivato in una fase palesemente calante della sua carriera, a differenza di Bani e Magnani. Quindi bisogna sperare che la buona partita contro il Pescara non sia dipesa semplicemente dall’inconsistenza degli avversari
Non è facile trovare un sostituto equivalente a Magnani.
Chiarisco: non è facile trovare un sostituto equivalente al livello di Magnani ovvero un più che discreto giocatore da serie A, nell’imminenza dell’inizio del campionato, disposto a giocare in B.
Parisi, lascia perdere i vaticini favorevoli, per favore… un minimo di prudenza… tutti i precedenti non ti hanno insegnato nulla?
Immaginate cosa sarebbe la nostra difesa se potessimo schierare anche Magnani !
D’accordo con Valerio,così evito di scrivere quasi le stesse cose.Ci riprenderemo.