Arcoleo: “Guardiola mi ha copiato. Che orgoglio la maglia del Palermo”

Palermitano, figlio di pescatori, cresciuto a Mondello di fronte al mare. Da ragazzino i miei idoli erano Rivera e Pelé. Quando ho vestito la maglia del Palermo ho provato un orgoglio immenso”.

Sono le parole dell’ex rosanero Ignazio Arcoleo, intervistato da La Gazzetta dello Sport, che si sofferma poi sulla parentesi da allenatore. “Sa cosa dicono oggi a Mazara? Che Guardiola mi ha copiato (ride), perché il tiki-taka lo facevo già io all’epoca con una fitta rete di passaggi”.

Arcoleo si sofferma poi sui segreti per formare un calciatore e racconta l’esperienza di Materazzi, oltre a quella vissuta in panchina e storica col Palermo dei picciotti. “Settimo posto finale, stadio della Favorita sempre pieno, ogni volta un miliardo di lire di incasso”, dice.

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24 thoughts on “Arcoleo: “Guardiola mi ha copiato. Che orgoglio la maglia del Palermo”

  1. Il titolo è fuorviante, così come quello del Corriere dello Sport di oggi: “Fui precursore d Guardiola”. L’articolo originale (pagina 26) riporta la seguente frase di Arcoleo: “Dicono che Guardiola mi ha copiato (ride)”. In altri termini, Arcoleo ride perché altri lo hanno accostato a Guardiola; mi pare molto diverso.
    Se invece di ironizzare su un palermitano purosangue e bandiera rosanero, essendo stato giocatore, capitano e allenatore del Palermo, certi commentatori che probabilmente non erano neppure nati quando Ignazio sputava sangue con la nostra maglia addosso, avessero letto le sue parole forse avrebbero evitato una figuraccia. In un sito di tifosi rosanero, il rispetto per una bandiera come Ignazio Arcoleo dovrebbe essere scontato e indiscutibile. Vergogna.

    1. Come ho avuto modo di commentare qui sopra la gente legge solo i titoli. E mi sento di aggiungere che il nemico della contentezza è sempre in agguato per commentare ogni cosa, negativamente, in puro stile Panormosaurico.

    2. Vitogol, secondo te questi assidui, un po’ azzannati, che scrivono tutto il giorno e tutti i giorni, leggono gli articoli?

    3. Concordo in pieno, senza offesa per nessuno molti non ricordano. Io picciriddu 7 anni tifavo Juve
      Ma quando mio padre mi porto per la prima volta alla Favorita quei colori rosanero maglia bianca con strisce trasversali rosanero e la foga dello stadio mi fecero innamorare del Palermo e da allora esiste solo questi colori.
      Forza Palermo sempre

    4. La comprensione del testo in Italia è diventata un problema serio, oltre alla mancanza di ironia, che invece il grande Arcoleo dimostra di avere. Portiamo il rispetto dovuto!

    1. Hai ragione, è verissimo. Ma se anche il titolo dell’articolo fosse stato in linea con sia il testo della Gazzetta che con quello qui riportato, l’ironia da quattro soldi nei confronti di uno come Ignazio Arcoleo in un sito di tifosi del Palermo (almeno così pare) sarebbe stata inaccettabile. Sarebbe come se un milanista prendesse per rincoglionito Rivera o se lo facesse un cagliaritano nei confronti di Gigi Riva. Rispetto per le bandiere, specie oggi che non ne esistono più.

      1. A parte che c’è differenza tra un Rivera, un Riva e Arcoleo, benché sia stato un giocatore di tutto rispetto, ma nell’intervista pur scherzando, l’ha detto.
        E allora ci sta anche un leggero sfottò , ragazzi, non esageriamo, si deve accettare che c’è chi la pensa diversamente o che altrettanto per scherzo fa battute.

  2. A quei tempi, anni 83/85, ho seguito i campionati inferiori e ricordo benissimo che in Sicilia due allenatori si distinguevano per il calcio spettacolo, Arcoleo col Mazara e Zeman con il Licata.
    Ciò che dice è verità.

  3. Girardi Zanin Cerantola Arcoleo Pighin Barlassina,Favalli Ballabio Magistrelli Vanello La rosa. Era il grande Palermo di Viciani , profeta del gioco corto , così venne battezzato. Solito Palermo di pititto ma straordinario per gioco proposto e giocatori schierati. Studiarlo non sarebbe male.

  4. Arcoleo prese probabilmente il meglio da Viciani e Veneranda , suoi allenatori dell’epoca insieme ad altri maestri e ripropose quel calcio fatto di palleggio veloce , intenso ed improvvise verticalizzazioni nel Palermo di pititto , sempre pititto, di Ferrara . Durò poco purtroppo per i soliti problemi economici che da sempre ci hanno accompagnato.

  5. Chiudo. Io penso che studiare un po’ il passato possa meglio far comprendere cosa significa oggi poter spendere milioni e cominciare ad avere un paio di campi dove allenarci. Giuste le critiche al gioco , allo spettacolo triste dato dalla squadra ma sul resto inviterei a riflettere . Molto attentamente prima di sparare cazzate.

    1. Hai ragione da vendere. Però, da vecchio tifoso dai tempi di Barbera, cresce ancora di più la rabbia di vedere grandi potenzialità economiche sfruttate male, sia con Zamparini che ancor di più ora. Un abbraccio

  6. Alias Yellowstone e Creator Drastico, quelli smart 4.0 come voi non sanno nemmeno chi era Arcoleo, che cosa faceva, dove giocava, quando allenava e perché ci fu un Palermo dei picciotti. Per quale ragione, dunque, intervenite, senza poter fornire alcun contributo, in questa discussione? Siete a caccia di follower reali che compensino quelli generati dai vostri replicanti oppure comprati in Oriente dagli spacciatori di like e di droghe sintetiche? La verità, per voi inaccettabile, è che il Palermo, quando arrivò CityGroup, esisteva da 121 anni. Ne consegue che i panormosauri (mi pare abbiate coniato questo neologismo idiota) abbiano visto succedersi diverse Proprietà. Alcune di queste non parlavano inglese, arabo e swahili come CityGroup ma sceglievano i componenti della rosa, vedi Arcoleo, in base alla loro forza e funzionalità e non nell’ottica di favorire i procuratori più potenti e gli scambi intergalattici.

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