Arcoleo: “Palermo, ecco come vincere a Brescia. A Lo Faso avevo predetto la A”

(g.m.) Ignazio Arcoleo è una pagina importante della storia del calcio rosanero. Prima come calciatore, poi come allenatore dei “picciotti”, ora come maestro di calcio per i più piccoli. Sono felice che abbia accettato con entusiasmo di collaborare con la nostra testata.

Parere autorevole, di un uomo che al calcio ha dedicato la sua vita. Ignazio Arcoleo adesso fornisce i suoi insegnamenti ai ragazzi dell’A.S.d. Cantera Ribolla, con un occhio sempre al suo Palermo. L’ex tecnico rosanero analizza per Stadionews24 il prossimo impegno del Palermo a Brescia, con il caso dei nazionali che tiene banco. Arcoleo getta uno sguardo anche in casa degli avversari, esprime un giudizio sul mercato rosanero e racconta un aneddoto – una vera e propria predizione – su Lo Faso.

CASO NAZIONALI: “È un dazio che si paga ad un regolamento che sta danneggiando il Palermo. I rosanero stanno subendo un’ingiustizia, non è colpa del club se si è verificata questa situazione. Del resto non si possono svendere i giocatori presenti in rosa. Sono solidale con il club e Zamparini”.

IL PALERMO A BRESCIA: “Non tutto il male viene per il nuocere. Se vogliamo essere ottimisti al massimo, il Palermo avrà l’opportunità di valorizzare in questo modo tutto il suo organico. Chi è rimasto fuori contro lo Spezia e prenderà il posto dei nazionali, farà di tutto per conquistarsi la maglia. Il Palermo ne può trarre un vantaggio, valorizzando altri giocatori. Da un evento negativo può fuoriuscire qualcosa di positivo. Ci saranno possibilità per tutti, un modo per mettersi in mostra”.

TEDINO E IL 3-4-1-2: “Tedino ha presentato una squadra perfetta contro lo Spezia. I terzini bilanciavano bene il centrocampo, ottime anche le loro diagonali difensive. Mediana duttile e flessibile, giocatori attenti anche nella fase di non possesso. Di fronte a quel Palermo, lo Spezia è sembrato poca cosa. Dispiace che non possa contare sulla squadra titolare ma bisogna ripercorre lo schema tattico che si è utilizzato dall’inizio della stagione”.

COME VINCERE A BRESCIA: “Questa sfida si deve vincere a livello strategico senza abbassare troppo il baricentro dentro la nostra area di rigore. Caracciolo del resto ha grandi qualità balistiche che sarebbero devastanti. Bisogna tenere la difesa alta, levando tempo e spazio alle Rondinelle. Si deve cercare il fuorigioco, proprio per tenere Caracciolo lontano dalle zone che preferisce. La difesa a 3, che poi si trasforma a 5,  del Palermo garantisce la chiusura degli spazi esterni”.

CORONADO, IL FULCRO: “Lo seguo da quando gioca al Trapani (squadra e città che ho nel cuore). È un grande giocatore, ha iniziato alla grande a Palermo. È risultato il match-winner, anche se non ha segnato, contro lo Spezia. Non sono d’accordo con chi dice che non è continuo. Nel primo anno a Trapani ha avuto un rendimento straordinario, in crescendo e ha portato il Trapani ai play-off. La scorsa stagione ha avuto dei problemi fisici. Può fare la differenza in campo contro chiunque”.

BOSCAGLIA A RISCHIO: “Il Brescia ad Avellino ha perso a causa dell’inferiorità numerica e non meritava la sconfitta. Ci sono delle tensioni ma Boscaglia è un grande allenatore e gli auguro di fare bene. Il campionato è iniziato da una giornata, c’è ben poco da rimproverare al lavoro del tecnico ex Trapani. È una bella squadra, il Palermo deve stare attento”.

IL MERCATO DEL PALERMO: “Il Palermo ha fatto bene a dare l’opportunità a Lo Faso e Ruggiero di andare a giocare altrove. Del resto Lo Faso si è trovato davanti un mostro come Coronado, il Palermo ha bisogno di aggiustare i suoi bilanci e quindi è un’operazione giustificata e inquadrata in questa ottica. Giusto cercare di vincere il campionato con uomini di esperienza. Sarà poi il campo a parlare. Il Palermo sta cercando di fare le cose con parsimonia. I giovani sono sempre utili alla causa rosanero, grande lavoro di chi li ha valorizzati come Baccin, Bosi, Scurto e tutti quelli del settore giovanile”.

ANEDDOTO SU LO FASO: “È un campione, dal mio punto di vista. Lo conosco da quando è piccolino, gli ho profetizzato la Serie A e così è successo. Quando ho visto il padre di Lo Faso, l’ho abbracciato e gli ho detto ‘questo è un campione, giocherà in A’. Si parla di 10 anni fa. Ci siamo sentiti a Natale, mi ha ricordato che ho alzato Simone e ho detto a tutti ‘questo è un campione!”. Sono contento che vada alla Fiorentina, un grande club dove potrà dimostrare il suo valore. Sono orgoglioso che un altro palermitano vada a fare una grande carriera”.


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