Berti: “A Palermo troppa pressione. La Gumina e Nestorovski? Giochino insieme”

Parla Gianluca Berti. L’ex portiere del Palermo ed attuale direttore generale della Carrarese parla dei playoff e traccia un bilancio del campionato dei rosanero in un’intervista rilasciata nel corso di Zona Vostra su TRM: “Non so se l’organico del Palermo era il più forte, però era lì tra le prime tre. Ci sono stati troppi casini sin dall’inizio dell’anno. Rispetto ad Empoli è mancata la tranquilità: a Palermo hai grande responsabilità, ma se non vinci…”.

E aggiunge: “La squadra ha sentito la pressione, mi aspettavo di più. Come organico e blasone pensavo che arrivasse in A a braccetto con l’Empoli. Il Frosinone? Io al posto loro sarei incazzato come una bestia: negli ultimi due anni è rimasto col cerino in mano e non è facile. Avranno una cattiveria agonistica fortissima. Il rinvio dei playoff agevola Stellone ed il Palermo? Non saprei: arrivi a fine stagione e non puoi lavorare sul piano fisico. É tutto un fatto di testa, vince chi ha più motivazioni”.

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Su La Gumina e Nestorovski dice: “Si pestano i piedi? Tutte chiacchere da bar. Avercene di giocatori bravi da far giocare insieme! Quando uno è bravo è bravo ed è giusto che giochi. I tre attaccanti (anche Coronado) sono tutti forti: io li farei pure giocare tutti e tre contemporaneamente. Mi auguro che stiano bene nel momento decisivo”.

E sulla gestione di Posavec dice: “Non datemi del matto. Posavec secondo me è bravo. É un ragazzo straniero e l’anno scorso era già messo in croce. Ormai la piazza non lo sopportava più; non bisognava ripartire da lui, non era tranquillo e non poteva rendere. Per fortuna che c’era Pomini. Karius? Mi dispiace da morire, anche se lui è indifendibile mi sono immedesimato in lui. Secondo me non era collegato, la sua testa era rimasta a Liverpool. Il secondo errore alla fine lo capisco, ma il primo è allucinante.

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Nell’album dei ricordi non può che esserci la doppia esperienza a Palermo: “Io esterno sinistro? In quel Palermo – Cesena fu un buon esterno sinistro (ride, ndr.). I ricordi più belli? Eravamo una gabbia di matti, un’annata strepitosa con Arcoleo, mi divertii tanto, abbiamo creduto di poter raggiungere la Serie A. Potrei raccontare duemila annedoti: parlava il mister e io scaricavo l’estintore, così si vinceva la partita. La nutella? Iachini ne è goloso e io gli misi la schiuma da barba nel vasetto… ma lui mangiò tutto”

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E su Bentivegna suo giocatore alla Carrarese dice: “É un garnde giocatore ed in questo anno è migliorato tantissimo. Se acquista la cattiveria agonistica nel fare l’ultimo passaggio e il movimento giusto, può anche giocare in Serie A. Ha grandissime qualità. Io a Palermo per vedere il playoff? Sono tornato delle volte a vedere partite, ma non so. Però magari mi organizzo”.

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