Brescia, stadio non a norma? Bando pronto. E spunta una soluzione australiana…

Il bando (in attesa del progetto) è pronto. Il Brescia e il comune lombardo cercano di correre ai ripari sul fronte stadio visto che in caso di promozione in Serie A il Rigamonti, almeno nelle condizioni attuali, non sarebbe a norma per la massima serie. La soluzione a lungo termine però potrebbe arrivare dall’Australia.

L’impianto rispetta i limiti minimi di capienza (16 mila), ma ha bisogno di dotarsi seggiolini e posti numerati in ogni settore: in tal senso l’attuale concessione scade al Brescia scade il 31 agosto, ma il comune ha approvato le linee di indirizzo per il bando di concessione dell’impianto e sono già stati chiesti al Coni quali interventi sono necessari. Cellino in caso di concessione a breve termine (da 2 a 4 anni) potrebbe semplicemente adeguare i seggiolini; dai 5 anni in su potrebbe invece procedere all’installazione di tribune in tubolari, avvicinando il terreno di gioco alla tribuna centrale (in stile ex Sant’Elia a Cagliari).

Come riportato dal Giornale di Brescia, al bando pubblico (che sarà pubblicato tra il 20 e sul 25 aprile) parteciperà quasi certamente solo il Brescia, che una volta ottenuta la concessione cercherà dunque di mettere in piedi un progetto last minute. Scartata l’ipotesi di un trasferimento al Brianteo di Monza, prende però nuovamente corpo a lungo termine la proposta di alcuni investitori australiani.

Nella giornata di oggi il sindaco Emilio Del Bono ad incontrare l’ambasciatore Greg French, mentre a inizio maggio potrebbe esserci l’incontro con il team di investitori e progettisti di Melbourne: la loro proposta è quella di investire 100 milioni in un progetto di ampio respiro (impianto da 25 mila posti, ma anche uffici, negozi, alberghi).

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