Cassano: “Il Palermo mi ha cercato, sto per tornare e dirò la mia”

Personaggio che divide, controverso, eccentrico, unico. Antonio Cassano non è mai stato banale, un talento forse sprecato e che, al calcio italiano e mondiale, avrebbe potuto dare di più. Ed è pronto a tornare in campo, dopo aver rifiutato tante proposte: “Ho 4-­5 chili in più, ma non gioco da tanto ed è normale aver messo qualcosa addosso. Mi hanno cercato il Pescara, il Palermo, il Crotone, l’Entella e il Verona. Non sono rientrato perché non mi sentivo pronto fisicamente e non potevo bruciarmi con un flop. Ma tra due mesi sarà diverso. Avrò una nuova squadra, sto per tornare”. L’annuncio è chiaro, Cassano è pronto a fare il suo rientro dall’ingresso principale.

E il barese, intervistato da La Gazzetta dello Sport, non nasconde di avere qualche preferenza: “Mi stuzzicano Udinese, Bologna e Sassuolo. In Serie B ci andrei solamente per fare qualcosa di storico come portare l’Entella in A, ma mi auguro ci vada da sola quest’anno. Oppure, in  caso di promozione, tornerei a Parma, una città bellissima”. Idee chiare, come sempre. Ma la voglia è quella di riaffermarsi in patria. “Ho ricevuto proposte dalla Cina, Emirati e Mls – rivela – ma non mi interessano. Non ho problemi economici, voglio giocare in Italia”.

La storia d’amore con la Sampdoria non è finita nel migliore dei modi: “Un capitolo chiuso, provo solo indifferenza – ammette – .  Non posso avercela con Ferrero, lui un giorno dice coppe e l’altro spade. Il vero presidente secondo me è l’avvocato Romei. Con lui ho litigato dopo il derby e l’avventura è finita”. Non è finita, ancora, la carriera di Totti. E Cassano non fa mancare il suo appoggio al capitano della Roma: “Gli dico di non mollare, può fare ancora 10-12 gol a campionato. Anche se quando si gioca poco è dura.  Siamo gli ultimi eroi di una certa generazione di attaccanti. E’ stato il mio miglior partner d’attacco”.

Cassano veste anche i panni dell’allenatore e disegna la sua squadra dei sogni. Nomi illustri e…un modulo bizzarro: “Scelgo il 4-2-2-2, sempre all’attacco”. Scelta discutibile di modulo, ma non per chi scende in campo: “In porta ci metto Buffon, a destra il pendolino Cafù. Al centro Sergio Ramos e Nesta, così non si passa. A sinistra Roberto Carlos. A centrocampo Pirlo e Guti, davanti a loro Zidane e Totti. Chi in attacco? Io e Ronaldo, il Fenomeno”. Allenatore per gioco. Ma nel futuro di Cassano cosa c’è?: “Posso giocare ancora per tanti anni ma non è ancora il momento di pensarci. Ma una idea l’ho:  il responsabile dell’area tecnica”.


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