Coronavirus, bergamasco si risveglia dal coma a Palermo: “Mi tatuerò la Sicilia”

“Mi sono addormentato a Bergamo, mi sono svegliato a Palermo. Ma io mica ci credevo…”. Parola di Ettore Consonni, 61 anni, magazziniere bergamasco in pensione, che è stato ricoverato al Civico di Palermo a causa del Coronavirus e che come gesto di gratitudine ha intenzione di tatuarsi la Sicilia appena uscirà dall’ospedale (“sul mio corpo”, dice).

La sua storia è stata raccontata da Giusi Spica e Giorgio Ruta sulle pagine di Repubblica Palermo, a cominciare dai dettagli relativi alla sua avventura (e che lui ha scoperto solo al suo risveglio): non si riusciva più a trovare un posto letto per lui a Bergamo, neanche nei corridoi; poi il trasferimento con un volo militare in Sicilia.

Ettore è risultato negativo a due tamponi consecutivi ed è dunque guarito dopo 23 giorni di terapia intensiva. Mostra orgoglioso le foto dei nipoti e scherza sul suo incredibile viaggio: “Mi dicevano che ero a Palermo, ma pensavo scherzassero… Qui ci sono infermieri e medici speciali, mi hanno resuscitato”.

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