Di Piazza a Mirri: “Troppe inesattezze sul mio conto. A proposito di stile…”

Tony Di Piazza ribatte colpo su colpo. L’ex vicepresidente del Palermo ha deciso di rispondere alle dichiarazioni di Dario Mirri, che in conferenza stampa aveva lungamente parlato delle frizioni con l’imprenditore italo-americano.

Ecco la nota:

“In riferimento alla conferenza stampa tenuta in data 10 giugno 2020 dal Presidente della SSS Palermo, sig. Dario Mirri, debbo smentire alcune affermazioni sul mio conto perché non corrispondono al vero.

Non è mia intenzione far polemica con nessuno, ma non è possibile dare una rappresentazione distorta dei fatti, peraltro nel corso di una conferenza stampa senza alcun contraddittorio.

Anzitutto, debbo precisare che rivesto la carica di amministratore, al pari del signor Mirri e del signor Sagramola, della SSD Palermo, di talché è smentita l’affermazione di Mirri per cui sarei “solo un socio e non un amministratore”; vorrei ricordare a tutti che amministrare una società espone a notevoli responsabilità giuridiche, che meriterebbero maggiore considerazione.

Vi sono poi una serie di affermazioni tese a rappresentare un quadro nel quale sarei -nel migliore dei casi- una persona con le idee confuse o che le cambia continuamente; anche queste affermazioni sono inveritiere, perché:
1) mi sono dimesso da Vice Presidente della società ed ho confermato le dimissioni nel CdA del 26 maggio;
2) su sollecitazione di molti tifosi, ed anche per cercare di sanare le ferite che si erano aperte, avevo manifestato la mia disponibilità a riconsiderare le mie dimissioni se si fosse ristabilito un clima di leale collaborazione, ipotesi di riconciliazione che è stata seccamente rifiutata dai diretti interessati, con la conseguenza che non ho mai ritirato le mie dimissioni;
3) ho comunicato, come è mio diritto e per trasparenza verso tutti, la mia intenzione di cedere la mia quota di partecipazione sociale e, perdurando una tale situazione fra i soci, non ho mai cambiato idea sul punto né ho fatto comunicazioni in tal senso.

Altra inesattezza riguarda un mio supposto voto contrario al riconoscimento del premio ai giocatori nel corso del CdA del 26 maggio; faccio presente che non c’è stato nessun voto sul punto perché io avevo chiesto solo di poter discutere l’opportunità di corrispondere interamente i premi approvati prima dell’emergenza Covid-19, richiesta peraltro, da quanto appreso dai media, accettata dai calciatori, e gli altri due consiglieri hanno votato contro la mia proposta, dimostrando di non voler promuovere la dialettica all’interno del consiglio.

Sulla questione relativa all’avv. Tacopina, pur non comprendendo le motivazioni che possono spingere un socio di maggioranza, che ribadisce di NON VOLER VENDERE le proprie quote, a raggiungere appositamente Roma per incontrare un avvocato che riferiva di avere un mandato per acquisire la squadra, specifico che il Sig. Mirri mi riferiva di aver incontrato un avvocato italiano che rappresentava l’avvocato Tacopina.
Riferivo di essere in contatto con l’avv. Tacopina per motivi estranei al Palermo. Incontravo successivamente Tacopina che mi riferiva che il sig. Mirri ed il sig. Sagramola si erano fermati a discutere a Roma con il suo rappresentante per oltre un’ora e non per soli cinque minuti come ieri riferito.

Quanto alla compagine societaria della Italplaza, mi meraviglio che il signor Mirri non sappia con certezza che è una società interamente riferibile a me perché non c’è bisogno di fare indagini ulteriori dal momento che attraverso i miei legali ho condiviso la documentazione che lo attesta. Altrettanto chiaro dovrebbe essere che io gli impegni li rispetto, non solo perché con mia soddisfazione il Sig. Mirri mi considera una persona seria, ma anche perché il bonifico delle somme richieste l’ho disposto il 9 giugno immediatamente dopo il chiarimento fra noi di un punto relativo proprio a tale questione.

In merito al mio rappresentante in Italia, Gianluca Paparesta, vorrei ricordare che non gli mancano certo le doti per dirigere una squadra di calcio; egli è dottore commercialista, per oltre dieci anni è stato arbitro di Serie A e internazionale, è in possesso del titolo di direttore sportivo conseguito con il massimo dei voti a Coverciano, è stato consigliere della Lega di Serie B per oltre due anni, è stato presidente del FC Bari in Serie B dal 2014 al 2016; il sig. Mirri, nel riferire che il suo incarico doveva essere limitato all’analisi della contabilità ed al controllo di gestione, dimentica che aveva concordato ben altre deleghe, comunicate anche pubblicamente nel corso della conferenza stampa del 3 agosto 2019 e invece immediatamente svuotate da una serie di comportamenti posti in essere.

Infine, rilevo che il Presidente Mirri nel corso dell’ultima assemblea aveva giustamente invitato tutti i soci ed amministratori della SSD Palermo ad astenersi dall’esternare le questioni interne ai soci perché altrimenti si sarebbe finiti per danneggiare la società stessa, ma poi nel corso della conferenza stampa dedicata alla promozione ed alle prossime attività del Palermo pensa bene di mettere in cattiva luce il suo socio, peraltro assente e quindi non in grado di smentire le affermazioni a suo carico. A proposito di coerenza e di stile…“.

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30 thoughts on “Di Piazza a Mirri: “Troppe inesattezze sul mio conto. A proposito di stile…”

    1. Già, perchè ormai è in pratica fuori dalla società, si aspetta solo l’ufficialità cioè quando venderà le sue quote.

  1. Presidente , Di Piazza ha ragione su tutto. Ti potevi limitare a dire che hai la maggioranza e che quindi fai quello che vuoi ed era meglio. Mi sembra che ti abbia sbugiardato su tutto. Adesso mancano soltanto soltanto gli stracci. Adesso prevedo altra sciarra quando Mirri proporrà di esercitare il diritto di opzione sul 40% e Di Piazza (giustamente) gli chiederà un surplus a titolo di buona uscita. Scommettiamo?

  2. Di Piazza, hai scassato alquanto i cabasisi. Dario, prendi le sue quote e liberati di sto personaggio e di quel tacopina che sino all’anno scorso ci voleva morti.

  3. Siamo alle solite, cambia il padrone , cambia la categoria, cambiano i soldi, ma la mentalità è sempre povera, sempre da migliorare. Credevo di essere di fronte ad un cambio di rotta rispetto all’era Zamparini, invece mi accorgo, ahimè, che ci sono problemi apparentemente grossi e che necessitano di una soluzione immediata. Il Sig. Di Piazza non ci sta tanto quanto non ci sta il Sig. Mirri; credo che, per buona pace di tutti, sarebbe meglio che uno dei due vendesse all’altro la propria quota in modo da non alterare ,nell’immediato futuro , progetti e ambizioni. Queste continue beghe rischiano di creare nuovamente una spaccatura fra tifosi e società compromettendone, in modo inequivocabile , i rapporti. Non si dimentichi che questa tifoseria è già stata pluriscottata da “capricci” di presidenti e fantomatici proprietari che si sono accavallati negli ultimi anni. E’ un giocattolo che potrebbe di nuovo rompersi e questa volta potrebbe esserlo per sempre. Ricominciano promesse ” zampariniane” (centro sportivo, stadio di proprietà, concessioni, promozioni, allenatori) che troppi punti , agli occhi di noi tifosi, hanno in comune col fallimentare passato. Mirri, Di Piazza, non deludeteci pure voi. Forza Palermo.

  4. Di Piazza sei socio di minoranza, fattene una ragione! Se non ti stava bene e volevi decidere tu compravi il 60% delle azioni. La squadra l’ha fatta Sagramola con Castagnini e l’hanno fatta bene, abbiamo vinto il campionato, l’unica cosa che hai fatto tu per mezzo del grande Paparesta sono stati i diritti televisivi e sono stati scadenti. Inoltre uno come Tacopina a Palermo non lo vogliamo tantomeno invitato in tribuna vip dalla società. Se non ti sta bene vendi le tue quote e tanti saluti ci stai rovinando la promozione.

  5. Ieri Mirri non ha fatto nulla per stemperare i toni. Anzi… ogni risposta sembrava STUDIARE per aizzare gli animi. Secondo me, l’anno scorso, i soldi di DiPiazza facevano comodo per vincere il bando. Oggi Mirri vuole il 100% per essere unico proprietario e vendere al miglior offerente una volta in B. Chiamalo fesso…. ops… tifoso!!!

  6. Di Piazza è un buon uomo…. ma poveretto mi sembra tutto tranne una persona che possa gestire una squadra di calcio ma soltanto fare il tifoso con tanti soldi e basta.

  7. Sarebbe meglio per tutti se Di Piazza trovasse il modo per uscire di scena. Mi sembra poco in sintonia con il progetto, per non dire inadeguato che può sembrare offensivo.

  8. Il fatto che non fosse presente alla conferenza stampa della società post promozione fa capire le forti divergenze direi insanabili tra Di Piazza, Mirri, seppur non viva in Italia. Tra l’altro Mirri critico Di Piazza, poi lui rispose. Di Piazza era presente all’assemblea della società?

  9. Sto con di piazza con i suoi limiti ma anche la sua genuinità che manca pericolosamente a quell’altro.
    Vi dico una cosa che peraltro penso dal primo giorno che ha preso il Palermo io di mirri padre e figlio non mi sono mai fidato e vi dico non fidatevi.dietro questa parvenza di finta bontà educazione e finto stile si nasconde ben altro pericolosamente altro che azzampasoldi con questo ne vedremo delle belle e già dai toni usati con dinpiazza traspare quella sete di potere e soldi da fare e recuperare che mi preoccupa non poco.di gente come loro e del loro finto perbenismo e bontà vi dico per esperienza personale state lontani

  10. Mirri era da sempre sicuro che avrebbe vinto il bando.
    Ricordiamoci che è stato spudoratamente sponsorizzato dal sindaco Orlando pur avendo in gara personaggi economicamente più solidi.

  11. Quando presenterà il progetto del centrosportivo e della ristrutturazione del barbera ci metteremo ci faremo quattro risate,i vuoli fari senza picciuli

  12. Sig. Di Piazza ma ancora non a capito che il trio Orlando Mirri Sagramola lo hanno usato solo per vincere il bando, se no col Cavolo che Mirri vinceva .

  13. Detto ieri e confermato oggi: i tifosi si stanno già dividendo in due fazioni. Chi sta con Mirri, chi sta con di Piazza, guelfi e ghibellini, buoni e cattivi, belli e brutti. Insomma, il periodo della apparente serenità è già finito, è durato poco meno di un anno e i due (e meno male che sono solo 2) sono giià ai ferri corti. In effetti, visto da lontano, Mirri era apparso persona più umile, docile, onesto, tifoso di quanto non sia apparso ieri in conferenza stampa. Il giocattolo che fu di Zamparini, adesso lui lo ritiene solamente suo e del sig. Di Piazza, fanno comodo solo i soldi, non le opinioni o i consigli. Di contro, il Sig. Di Piazza si sta rivelando (anche se ritengo abbia i suoi buoni motivi) un “problema” per la nuova proprietà quindi un socio da sputtanare per indurlo a starsene buono in un cantuccio americano o a svendere le proprie quote e ritirarsi sotto una bandiera rosanero in totale silenzio. Insomma, se il Direttore mi passa il temine, un vero casino. Speriamo bene picciotti.

  14. Torno a commentare dopo molti mesi in cui il mondo ha vissuto ben altre priorita’ che non il calcio e torno soltanto per constatare che la speranza che il capovolgimento dell’economia mondiale potesse portare dei cambiamenti mi pare ancora lontana anche nel calcio dove continua ad essere dominante il peso dei soldi e dei padroni e non dello sport e dei tifosi, e questi ultimi sembrano non si siano mai svegliati dal loro torpore lobotomico strumentalizzato dai media e dai padroni stessi, come, nel suo molto piccolo, anche questa vicenda Mirri-Di Piazza dimostra.

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