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Disastro Italia contro la Norvegia: il mondiale è già in salita

È un’Italia irriconoscibile quella vista in campo a Oslo. La Norvegia vince  3 – 0 senza difficoltà e mantiene il primato del Gruppo I delle qualificazioni al mondiale 2026. Una sconfitta pesantissima per gli azzurri di Spalletti che, pur avendo ancora due partite da recuperare rispetto ai nordici, mettono subito a rischio il cammino verso un mondiale che manca ormai dal 2014.

La gara

Primo tempo da mal di testa per l’Italia: al 14’ Nusa imbecca Sorloth con una palla che taglia la difesa azzurra, e per l’attaccante dell’Atletico Madrid si tratta solo di insaccare alle spalle di Donnarumma.

Lo stesso Nusa firma il raddoppio, al 34’, mandando a spasso Rovella e Di Lorenzo e scaraventando una sassata all’incrocio dei pali. Otto minuti più tardi, é il solito Haaland a chiudere i conti già nel primo tempo: l’attaccante del Manchester City riceve da Ødegaard, salta Donnarumma e segna a porta spalancata.



Nella ripresa, l’Italia non riesce a ridurre lo svantaggio e neanche a costruire una vera occasione per riaprire la partita. I norvegesi ne approfittano e conquistano tre punti fondamentali davanti al proprio pubblico.

Prossimo impegno

Gli uomini di Spalletti torneranno in campo lunedì 9 giugno al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia contro l’Andorra: un’occasione da non fallire per riscattare, in parte, una prestazione disastrosa e restare in corsa per la qualificazione ai mondiali che si disputeranno negli Stati Uniti d’America.

2 thoughts on “Disastro Italia contro la Norvegia: il mondiale è già in salita

  1. Guarda qua: una squadra e una dirigenza che riescono — forse — persino a fare peggio del Palermo… su tutta la linea. E la luce in fondo al tunnel? Nemmeno l’ombra.

  2. Lasciando stare tutte le frasi trite e ritrite che il tifoso azzurro dice e scrive da anni, tipo: “bisogna puntare sui giovani”…”ci sono troppi acquisti stranieri in Italia”…ecc. ecc. ecc., purtroppo il calcio è fatto così oggi, ci sono squadre che hanno quasi tutti i giocatori non nazionali in campo e, soprattutto in Italia, a poco serve scoprire un giovane talento italiano. Ci sono giocatori di serie B e forse anche di C che questi 4 raccomandati in nazionale se li berrebbero in un solo sorso. Il problema è sempre quello, il danaro. Oggi i raccomandati italiani sono tanti e militano nelle squadre di serie A poiché se sistemi un figlio, un parente, sei a posto per tutta la vita fino ai pronipoti. Spalletti non mi è mai piaciuto come allenatore (altri diranno che ha vito qua e ha vinto là…per me trovava l’insalata bella e pronta in squadre impostate bene) ma non potrebbe mai convocare un giocatore di serie b, altrimenti, apriti cielo. Purtroppo il calcio è malato da tempo e gli allenatori non possono che avere scelte vincolate dai vertici. Ho letto il recente articolo sul rimpatrio dei vecchi giocatori rosa nero…bellissimo…ecco, quello era calcio, addirittura in serie C, in cui si sudava la maglia, in cui un presidente con pochi spiccioli provava a impostare una squadra e provava a fare il miracolo. Quei giocatori erano amati, c’era un feeling con il pubblico. Ora guardo ste 4 facce inutili in Norvegia che guardano i maxi schermi per vedere se sono inquadrati e si pettinano all’occasione e mi viene da vomitare, arrivo perfino a odiarli.

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