Dybala: “Ora sono la Joya ma a Palermo mi chiamavano picciriddu”

A Palermo mi chiamavano anche col soprannome “Picciriddu”, che significa ragazzino“. Ma ora per tutti Paulo Dybala, come spiega in un’intervista rilasciata a L’Officiel, è la Joya: “Significa gioiello: mi è stato dato per la prima volta in Argentina a Laguna Larga da un giornalista che mi ha visto giocare nell’Istituto, la mia squadra. È un soprannome che mi piace. Inoltre posso aggiungere che in Italia la parola suona proprio come gioia, felicità, ma in realtà significa gioiello”.

Un’avventura all’insegna della forza di volontà e l’amore per il calcio per il fantasista argentino della Juventus: “Il mio viaggio è iniziato fin da piccolo, dai campi di calcio di Cordoba in Argentina. Poi ho avuto l’opportunità di venire a giocare in Europa, un sogno per me”.

Sono arrivato in Italia al Palermo e poi alla Juventus dove sono ormai alla settima stagione, ho vinto Scudetti, Coppe Italia e Supercoppe. Sono felice di aver segnato oltre 100 gol, ma ho ancora molti obiettivi da raggiungere e realizzare nella mia carriera da giocatore”, ha concluso.

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