È morto Giorgio Rumignani, ha allenato il Palermo nel 1989 e nel 1997
È morto Giorgio Rumignani: l’ex allenatore si è spento all’età di 86 anni nella sua abitazione di Lignano Sabbiadoro in provincia di Udine. Era nato a Gemona del Friuli, aveva giocato da centrocampista in numerose squadre tra cui Pisa, Sambenedettese e Arezzo. Era malato da tempo.
Rumignani ha allenato tantissime squadre italiane, tra le quali il Palermo: è stato tecnico dei rosanero in Serie C1 nella stagione 1988/89, quando ottenne il terzo posto in campionato. Quella stagione viene ricordato anche perché il club di viale del Fante non potè giocare nell’allora “Favorita” (il “Renzo Barbera”) a causa dei lavori di ammodernamento in vista di Italia 90. Eppure, con una squadra dove c’erano giovani di talento, sfiorò la promozione persa all’ultima giornata nello scontro diretto con il Foggia di Caramanno, terminato 1 a 1.
Rumignani ebbe poi una piccola parentesi al Palermo anche nel 1997: iniziò il campionato in Serie C2 ma venne poi sostituito dal ritorno di Ignazio Arcoleo.
Allenatore carico di umanità, aveva portato a Palermo grande entusiasmo proprio grazie alla sua carica empatica. Di Palermo era innamorato e ne parlava con le lacrime agli occhi anche negli ultimi anni della sua vita. Che fosse un personaggio carismatico, capace di lasciare il segno ovunque sia stato chiamato, lo testimoniano le decine di messaggi di cordoglio che in queste ore sono state diffuse da tantissime società calcistiche.
Nella squadra rosanero che lui allenò c’erano un giovanissimo Taglialatela che lui ebbe il coraggio di far esordire, difensori del calibro di Biffi, Bucciarelli, De Sensi e Pocetta, centrocampisti come Manicone, Cappellacci e Di Carlo e attaccanti come D’Este, Nuccio e Auteri. Memorabili i suoi allenamenti anche sulla spiaggia di Mondello o in campi tutt’altro che “professionali” dove comunque riusciva a cementare lo spirito di gruppo che fu una delle caratteristiche principali di quel Palermo.
(gm) Rumignani ha lasciato un grandissimo ricordo tra i suoi atleti e tra i tifosi rosanero. E anche per me, allora giovane cronista, è stato un maestro di vita e di rigore morale ancora prima che un bravo allenatore di calcio. Lo ricordo con immenso affetto e a nome della redazione di Stadionews mando un abbraccio alla sua famiglia.

Riposa in pace.
Era un galantuomo
Persona di altri tempi nell’accezione più positiva possibile. RIP