Iachini: “Viviamo la nostra classifica con umiltà, felice per Zamparini”

La sorpresa della stagione non vuole smettere di giocare da grande. Il Palermo di Beppe Iachini vola in classifica e sogna l’Europa, anche se il tecnico preferisce mantenere i piedi per terra. Una classifica da vertigini, che per Iachini deve sono servire da stimolo a fare ancora meglio: “Dobbiamo viverla con grande umiltà e consapevolezza dei nostri mezzi  – ha detto Iachini nel corso della trasmissione “Tiki Taka”, in onda su Italia 1 – con lo spirito di una squadra che con la mentalità giusta vuole ritagliarsi il suo spazio e dare maggiori soddisfazioni possibili ai suoi tifosi“. Non solo per il pubblico, però, perché c’è da scommettere che dopo tanta gavetta e tante etichette sul suo status da “allenatore di serie B” anche Iachini si stia levando qualche sassolino dalla scarpa: “Sono orgoglioso della mia gavetta perché oggi mi sento più forte di dieci anni fa. Ne vado fiero e non penso al fattore estetico: penso a lavorare bene con i miei giocatori per ottenere i risultati”. Una carriera iniziata dal basso, con tanti maestri a fargli da supporto: “Ho avuto la fortuna di avere tanti bravi allenatori. Mazzone mi ha fatto esordire in serie A e per lui rimane un grande ricordo affettivo. Boskov è stato un altro grande maestro“. E l’esperienza maturata in questi anni gli ha permesso di saper gestire anche un presidente come Maurizio Zamparini, col quale già si era conosciuto ai tempi di Venezia: “Sono felice per Zamparini perché ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui, sia da calciatore che da tecnico, e devo ringraziarlo per la fiducia che ha riposto nei miei confronti. Ha riposto grande fiducia nel lavoro mio e del mio staff tecnico. Non mi ha mai detto di volermi esonerare“. Uno Zamparini insolitamente cauto con Iachini, ma non col resto della squadra. Su tutti, il gioiello di casa Palermo, ovvero Paulo Dybala, additato di essersi lasciato sopraffare da procuratori e dai suoi agenti: “Il presidente ha voluto dare una sterzata ad una trattativa un po’ stagnante. La società ha offerto un prolungamento e gli intermediari vogliono trovare un punto di incontro. Il rapporto tra Paulo e il presidente è di grande affetto, il presidente l’ha sempre considerato un giocatore di prospettiva e sta dimostrando di poter ambire a grandi palcoscenici. Belotti e Vazquez sono altri due giovani che stanno facendo bene, continuando a lavorare con questa abnegazione possono sicuramente crescere“. E il loro impatto si è visto, soprattutto nell’ultima partita di campionato che ha visto il Palermo dominare contro il Napoli: “Non è stata facile perché il Napoli gioca un buon calcio. In fase di preparazione avevamo studiato uno sviluppo di grande intensità per chiudere i centrocampisti centrali. Loro sanno verticalizzare bene e innescare gli esterni che sanno creare pericoli con i tagli e gli inserimenti. I ragazzi sono stati bravi e ne è venuta fuori una partita quasi perfetta”. Questo però non sminuisce il valore del Napoli e di Benitez: “Nello sviluppo delle manovre del Napoli, Benitez ha trasmesso la mentalità di attaccare sempre con gli esterni. Gli equilibri sono fondamentali ma alcuni errori possono starci. Noi siamo stati bravi a creare una superiorità numerica in mezzo al campo. Sapevamo che loro hanno sempre variato gli esterni, ci sono ottimi giocatori in quei ruoli e uno ne vale un altro. Non penso che Callejon sia inferiore a Gabbiadini.Anche Jorginho, Lopez e Inler sono giocatori importanti, è Benitez comunque che deve rispondere. Sento criticare il Napoli ma penso che questa squadra abbia vinto coppe e partite facendo anche un calcio spettacolare. Nello specifico ha trovato un Palermo che ha fatto una grande partita, che ha giocato con intensità e che ha chiuso tutti gli spazi“.

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