Il Palermo non c’è più, non ci resta che piangere. Le pagelle ironiche di A&F

Altri 90 minuti ad alta tensione. Altri 90 minuti da dentro o fuori. Se vogliamo arrivare terzi oggi si deve vincere pure con un autogol di rinterzo con carambola in gradinata e spizzata d’orecchio del nostro amico expat Giorgio, oggi eccezionalmente presente alla Favorita, paracadutato direttamente dall’aereo, per la nostra felicità. Non c’è Ranocchia. Corini non si inventa nulla e schiera un redivivo Henderson al suo posto. Per il resto nessuna novità.

Partita subito vibrante e ritmi forsennati da balera romagnola la notte di Ferragosto. Il Venezia ci sembra fortissimo, velocissimo e cattivissimo. Noi rispondiamo in contropiede. E poi piano piano saliamo di intensità e creiamo occasioni ma il gol non arriva. La partita è bella ma a noi non ce ne fotte niente perché vogliamo solo vincere. Purtroppo il Palermo dura solo un quarto d’ora e, sull’ennesima accelerazione a sinistra, Lund non riesce a chiudere e sul cross arriva Pohjanpalo del tutto indisturbato che tira una sassata di testa da dentro l’area su cui Pigliacelli forse avrebbe potuto fare qualcosa in più. E siamo sotto.

Proviamo a riorganizzarci e sembra che possiamo anche rimetterla in piedi. Ma arriva l’ennesimo errore di posizionamento a lasciare il gigante bomber lagunare libero di correre verso Pigliacelli e mettere la palla in rete d’esterno gettandoci nello sconforto. Il Palermo non reagisce e si perde tra mille passaggi laterali senza crederci neanche più di tanto. Pohjanpalo è davvero inarrestabile per la difesa rosanero e rischiamo anche il terzo gol nello sconcerto generale e in un clima di sfiducia che a confronto il lunedì nero di Wall Street è stato il carnevale di Rio.

I rosanero, come previsto e giusto, rientrano negli spogliatoi subissati dai fischi assordanti di un pubblico ormai stanco di assistere a queste prove di impotenza collettiva. Il fischiatissimo Corini al rientro sostituisce Di Mariano con Vasic, Graves con Nedelcearu e un disastroso Lund con Aurelio. La musica purtroppo non cambia e nessuno dei tre, alla fine, farà meglio dei predecessori. Di fatto il Palermo in campo non c’è e a fare ballare i giocatori rosanero sono quelli del Venezia che tengono palla e corrono a una velocità doppia. Entra anche Traoré per Henderson per provare a cambiare le sorti di una partita che sembra davvero senza alcuna speranza.

I minuti scorrono e i rosa non riescono a trovare varchi contro un Venezia compatto che si muove all’unisono e non lascia un minimo di spazio. Esce Segre e entra Soleri per il disperato assalto degli ultimi quindici minuti. Il tempo scorre inesorabile e inutile e arriva solo il terzo gol del Venezia e un’altra sconfitta pesantissima che ci allontana troppo dai posti che contano per evitare il turno preliminare dei playoff. Sfumato il sogno promozione diretta il Palermo non si è più ritrovato e il Venezia ha vinto con merito dimostrando una superiorità netta nel gioco e nella condizione fisica e mentale. Il Palermo non c’è più e a noi non ci resta che piangere.

Pigliacelli 5,5 – Di tiri pericolosi gliene arrivano tanti ed alcuni li para anche ma per un portiere è certamente complicato fronteggiarli tutti e forse su un paio di gol avrebbe potuto fare un po’ meglio. Impallinato.

Diakité 5,5 – Nel disastro collettivo è uno dei pochi che si avvicina all’area del meno peggio, se non altro perché corre per tutti i 90 minuti, anche se certo non brilla per precisione. Fondista.

Nedelcearu 3 – Benedetto figliolo, hai di fronte il capocannoniere del campionato e quello ti segna due gol solo soletto ed almeno altri due se li divora perché tu non si capisce dove sei? Assente.

(dal 1′ s.t. Graves) 4 – Entra che la partita è già abbondantemente compromessa, ma ci dà l’idea che anche se fosse stato in campo dal primo minuto il risultato finale non sarebbe cambiato perché pure a lui gli attaccanti veneti scappano da tutte le parti. Stordito.

Ceccaroni 3,5 – Vedi la pagella dell’altro centrale difensivo ed aggiungi mezzo punto solo perché spezza la traversa con un colpo di testa, risultando di fatto il più pericoloso in fase offensiva. Fermo.

Lund 2 – Mettiamo le cose in chiaro: se sei difensore un minimo devi difendere, se non lo sei dovresti almeno creare qualcosa in fase d’attacco. Lui non fa né l’uno né nell’altro. Sparito.

(dal 1′ s.t. Aurelio) 4 – Vedi pagella di Graves e così evitiamo di ripeterci. Sparagno (per noi)

Gomes 5,5 – È l’unico che cerca di capirci qualcosa ma se tutto intorno non hai un minimo di collaborazione è tutto più difficile. Forse la sufficienza poteva anche starci ma oggi non ci sentiamo proprio di salvare nessuno. Incolpevole.

Segre 5 – Come sempre l’impegno e la corsa non mancano ma certamente non può fare lui il lavoro di tutti ed alla fine non si regge praticamente in piedi. Stremato.

(dal 33′ s.t. Soleri) s.v.:

Di Mariano 4 – Non gli riesce un dribbling, un cross, un tiro e, stavolta, neppure di procurarsi qualche buona occasione su calcio di punizione. Praticamente non gli riesce nulla. Eclissato.

(dal 1′ s.t. Vasic) 4,5 – Conferma pienamente quanto ho già fatto vedere nella sua esperienza in rosanero e cioè la assoluta inutilità di tutte le sue giocate. Oggetto misterioso.

Henderson 4 – Gli avversari lo passano come e quando vogliono e quel giocatore di grinta, corsa e randello che credevamo di avere in squadra non esiste praticamente più. Bastonato.

(dal 17′ s.t. Traoré) 5 – Ovviamente non si può chiedere solo a lui di riportare a galla una barca già affondata, per di più in una posizione di campo che non ci sembra quella a lui più congeniale, ma è anche vero che non ne azzecca una che sia una. Fumoso.

Di Francesco 5 – È uno dei pochi che cerca di inventare qualcosa ma, purtroppo, non ci riesce e quando in un modo o nell’altro gli arrivano un paio di palloni decenti li calcia fiaccamente e malamente. Deboluccio.

Brunori 4 – Non calcia a rete, non fa salire la squadra, non crea mai un qualche pericolo alla retroguardia avversaria e perde di gran lunga la sfida diretta con il bomber avversario. Mazzoliato.

Corini 3: è confuso lui e fa confondere anche i giocatori? O sono i giocatori ad essere confusi e confondono anche il mister? E se lo fossero tutti quanti? Come ha detto qualcuno un po’ più importante di noi ai posteri l’ ardua sentenza. Fischiatissimo.

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